“Francesco Schettino, ti do sei giorni per dire la verità su quello che è successo immediatamente dopo aver dato l’annuncio di abbandono della nave. Solo sei giorni”. È l’ultimatum lanciato via Facebook al comandante più tristemente famoso d’Italia da Domnica Cemortan, la donna moldava che era al suo fianco durante il naufragio della Concordia. La donna l’ha postato il 24 settembre, quindi scade domani. Poi potrebbero arrivare dettagli importanti su cosa accadde la notte del 13 gennaio 2012. Sarebbero rivelazioni stranamente rimaste fuori dal processo.
Cemortan (che sta scrivendo un libro sul naufragio) ha dato qualche “indizio” al settimanale Oggi, interrogandosi sul perchè, dopo l’impatto, Schettino salì sul ponte 11 della Concordia con lei e con il maitre Ciro Onorato. “Cosa siamo andati a fare lassù? Il comandante dice che doveva controllare il lato a dritta della nave, quello verso l’isola. Siamo sicuri che la racconti giusta? Se davvero si trattava di una missione tecnica, perché il comandante non si fece accompagnare da altri ufficiali o sottufficiali. Perché chiese di seguirlo solo a me, che mi occupavo di accogliere gli ospiti russi e Onorato che a bordo si occupava di ristorazione? Cosa potevamo capire noi?”.