Una nuova svolta è arrivata in queste ore sul caso della povera Saman Abbas, la ragazza di 18 anni originaria del Pakistan scomparsa il 30 aprile del 2021 da Novellara, un paese situato in provincia di Reggio Emilia. Secondo quanto hanno fin qui ricostruito gli inquirenti, si pensa che la giovane sia stata ammazzata dai suoi familiari perché lei aveva detto no al matrimonio combinato. Avrebbe dovuto unirsi in matrimonio con un cugino più grande di lei, ma aveva sin da subito rifiutato questa imposizione.
In questi mesi sono stati fatti diversi ritrovamenti da parte degli investigatori, che indagano da ormai quasi un anno dalla sparizione di Saman Abbas. Il primo rinvenimento era stato fatto in un canale che si trova nella località Fiuma, mentre il secondo a Lido Po di Boretto (Reggio Emilia), dove era stato trovato un frammento osseo. Ora sono arrivati i risultati riguardanti il primo ritrovamento e le analisi di laboratorio, effettuate dagli esperti, sono inequivocabili e non lasciano alcun dubbio a riguardo.
I risultati delle analisi hanno dunque fatto riferimento ai resti, che erano stati individuati dalle autorità competenti a circa 15 chilometri dal comune di Novellara, esattamente a Fiuma. In un canale erano emersi tre sacchi di colore nero con dentro questi resti. Immediatamente si è ipotizzato che appartenessero a Saman Abbas e per questa ragione sono stati raccolti e inviati in un laboratorio. A distanza di cinque mesi, infatti erano stati recuperato nel settembre 2021, è arrivata la certezza.
Purtroppo non si è giunti alla conclusione del caso di Saman Abbas, infatti la 18enne pachistana resta ancora scomparsa e il suo corpo non ritrovato. Quei resti rinvenuti sono di origine animale e, secondo quanto è stato possibile appurare, potrebbero appartenere ad un maiale o in alternativa ad un cinghiale. A stabilire il tutto sono stati gli esperti dei laboratori di medicina legale della città di Modena. Ora l’ultima speranza resta il frammento osseo trovato nel novembre 2021 e di cui si attendono responsi.
Per quanto concerne comunque le indagini sulla sparizione di Saman Abbas, gli inquirenti ritengono che ad ucciderla sia stato lo zio Danish Hasnain, recluso in carcere perché accusato del reato di omicidio premeditato aggravato dal grado di parentela. Lui ha sempre professato la sua innocenza. Si trova in Italia da gennaio, quando è stato estradato dalla Francia.