“Io la immobilizzavo per le gambe mentre Danish e l’altro cugino la soffocavano”. Sono le terribili parole di Ijaz, il cugino di Saman Abbas, la 18enne scomparsa a Novellara lo scorso aprile. Da questa intercettazione si è risaliti al modo in cui è stata uccisa la ragazza perché avrebbe rifiutato un matrimonio combinato. Le frasi di Ijaz sono state riportate dal Corriere della Sera. “Parlerò, giuro su Allah, parlerò: da nove mesi sono disonorato”, a questo punto rivelata anche l’ammissione: “Non ho detto tutto”.
Una versione che sembra essere confermata anche dal fratellino di Saman Abbas durante l’incidente probatorio: “Urlava, le hanno tappato la bocca”. Frasi che risultano tetre anche rispetto al ritrovamento di un cadavere che dovrebbe essere quello della ragazza pakistana. I Ris di Parma si sono recati sul posto per esaminare questo ritrovamento avvenuto ad alcune centinaia di metri dalla casa dove viveva la famiglia della 18enne pakistana. A trovare i resti durante un sopralluogo sono stati i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Reggio Emilia che hanno raggiunto la zona insieme a quelli della Compagnia di Guastalla.
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Saman Abbas, resti umani in un casolare: “Non sono in un sacco”
Nel frattempo vengono fuori altri dettagli terribili sul ritrovamento del corpo. A parlare è Barbara Iannuccelli, avvocato dell’Associazione Penelope, che si è costituita parte civile nel processo per l’omicidio di Saman Abbas: “Il corpo c’è, è nella buca non è in un sacco nero, come si era pensato all’inizio. Sembra intero. Ci vorranno almeno due settimane, nel caso peggiore, per recuperarlo”.
Il legale ha spiegato a Chi l’ha visto?, nella puntata andata in onda su Rai3 mercoledì 23 novembre, che il recupero dei resti “sarà difficile e delicato, anche perché il tetto della struttura è pericolante. Se il corpo fosse stato in un sacco, sarebbe stato più facile. C’è un archeologo che è stato nominato e che procederà pian piano all’escavazione. Il terreno per altro in quel punto è molto argilloso”. Da diverse ore sono iniziate le operazioni di recupero dei resti ritrovati all’interno di un rudere a Novellara e si suppone possano appartenere a Saman Abbas.
La prima parte del sopralluogo è stato effettuato alla presenza dell’anatomopatologa Cristina Cattaneo, già nota per aver lavorato a importanti casi come quello di Yara Gambirasio, e dell’archeologo forense Dominic Salsarola, i due periti nominati dalla Corte d’Assise. Infine il luogo dove sarebbe stata sepolta la 18enne pakistana Saman Abbas sarebbe stato indicato dallo zio Danish che viene ritenuto l’esecutore materiale dell’omicidio.