Caso di Saman Abbas, il padre Shabbar Abbas rompe il silenzio. Ancora dettagli sulla vicenda di cronaca che sta tenendo l’Italia con il fiato sospeso. Di recente la trasmissione Quarto Grado avrebbe reso pubbliche alcune immagini inediti del padre della ragazza in seguito all’arresto dell’uomo ma per un reato che non riguarderebbe la figlia. Poi l’uomo avrebbe dichiarato qualcosa sul conto di Saman e della moglie.
Saman Abbas, la decisione e le parole di Shabbar Abbas sulla moglie: “Non cercate mia moglie qui, è in Europa”, sarebbero queste le dichiarazioni dell’uomo riferite alla polizia durante la convalida del suo arresto per altro reato che nulla avrebbe a che vedere con il caso della figlia. Shabbar Abbas avrebbe rivelato inoltre che la figlia sia ancora viva e in carico ai servizi sociali italiani. Riguardo Nazia, madre della giovane e moglie di Shabbar Abbas, vige ancora lo stato di latitanza.
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Saman Abbas, la decisione e le dichiarazioni del padre sulla moglie: “Non cercate mia moglie qui”
In merito a ciò, si fa largo l’ipotesi avanzata dagli inquirenti che vedrebbe la donna fuori dall’Europa probabilmente nascosta presso alcuni amici. Una fuga avvenuta poco prima del fermo degli agenti. Sulla pagine di Repubblica e in merito al padre di Saman Abbas, si apprende inoltre che la Procura di Reggio Emilia avrebbe aperto una secondo fascicolo sul caso, seguendo le indicazioni del procuratore Gaetano Paci. Un procedimento che al momento resta contro ignoti, ma imprescindibile alla ricostruzione dei fatti, atto a lasciare confluire tutti gli ulteriori elememti a carico di altre persone che nel corso delle indagini potrebbero risultare coinvolti nella vicenda. (Saman Abbas, parla il padre: “Mia figlia è viva”).
Negli scorsi giorni sempre in merito alla donna e al caso, si rammenta che l’associazione Penelope, operativa nel campo della tutela di amici i familiari delle persone scomparse, avrebbe posto l’attenzione proprio sulla figura materna. Infatti, tramite l’avvocato Barbara Iannuccelli, decisivo sarebbe stato il ruolo della mamma di Saman Abbas. “Per noi – dice il legale – rimane importante la mamma di Saman, lei ne ha decretato la fine. Lei scherzava con la figlia poco prima di accompagnarla dai carnefici. Lei l’ha fatta ritornare a casa”.
Secondo l’associazione Penelope, che è costituita parte civile nel processo, la signora Nazia Shaheen ha precise responsabilità: “Saman – dice ancora Iannuccelli – aveva fatto denuncia di smarrimento dei suoi documenti, per cui non aveva alcun motivo per rientrare a casa. Lo ha fatto per la mamma. E lei, parlando con l’altro figlio, voleva convincerlo a desistere da ogni collaborazione. Noi vogliamo Nazia!”.