Si è chiuso stamattina con una riduzione delle pene per tutti gli imputati il secondo grado del processo Ruby bis, dedicato a chi rendeva “allegre” le serate di Arcore. La Corte d’appello di Milano ha condannato a sei anni e un mese Lele Mora, anche per il fallimento della LM Management (in primo grado aveva preso sette anni per Ruby), a quattro anni e dieci mesi Emilio Fede (sette in primo grado), a tre anni (invece che cinque) Nicole Minetti. Le motivazioni saranno depositate tra 90 giorni. (continua dopo la foto)
A Mora i giudici hanno rideterminato la pena applicando la continuità tra la condanna per i reati di induzione e favoreggiamento della prostituzione, anche minorile, e quella per bancarotta. Fede è stato invece assolto dall’accusa di induzione alla prostituzione delle ragazze maggiorenni, ma condannato per favoreggiamento. Avrebbe inoltre indotto e non favorito la prostituzione minorile di Rubi, così come ci sarebbe stata induzione nei confronti di Ambra Battilana, Chiara Danese e Imam Fadil, costituitesi parti civili. A Minetti, infine, sono state riconosciute attenuanti generiche tali da annullare le aggravanti.