Simonetta D’Alessandro trovata morta in casa. A lanciare l’allarme è stato il figlio che non la sentiva da qualche ora. Così nella giornata di sabato pomeriggio vigili del fuoco e carabinieri sono intervenuti in un appartamento in Passeggiata di Ripetta dove hanno trovato senza vita il magistrato Simonetta D’Alessandro, 58 anni, da qualche mese presidente della X Sezione penale del tribunale a piazzale Clodio, ma prima giudice per le indagini preliminari in molte importanti inchieste giudiziarie, da Mafia Capitale ai clan di Ostia, dal caso Tulliani agli appalti sui campi nomadi. Nel gennaio scorso aveva firmato l’ordinanza di custodia cautelare per 32 persone affiliate al clan Spada di Ostia. Secondo una prima ipotesi il magistrato sarebbe morto per un malore anche se sono in corso accertamenti da parte dei militari dell’Arma. L’abitazione è stata trovata in ordine e non ci sarebbero segni di aggressione. (Continua a leggere dopo la foto)
Simonetta D’Alessandro, giudice di sezione al Tribunale di Roma, ha ricoperto il ruolo di gip occupandosi di importanti inchieste come di recente quella sul ‘clan’ Spada con 32 arresti ma anche una tranche di ‘Mafia Capitale legata all’assegnazione dei lavori in alcuni campi nomadi, firmando 13 rinvii a giudizio. (Continua a leggere dopo la foto)
Simonetta D’Alessandro è nata a Foggia 58 anni fa. È stata titolare dell’inchiesta Fini-Tulliani e all’inizio dell’anno ha firmato come gip l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 32 persone considerate appartenenti al ‘clan’ Spada. Nel 2016 decise l’archiviazione dell’ultima inchiesta sulla morte di Roberto Calvi, il presidente del Banco Ambrosiano trovato impiccato sotto il Ponte dei Frati Neri a Londra il 18 giugno 1982. Nella sua lunga carriera si è occupata anche di terrorismo e nuove Brigate rosse. (Continua a leggere dopo la foto)
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Tantissimi i messaggi di cordoglio sul suo profilo Facebook: “Troppo dolorosa per me la notizia della morte di Simonetta d’Alessandro. A Germana e a tutta la famiglia un caro e fraterno abbraccio”. E ancora: “Rimarrai sempre in un angolo del mio cuore, quello dei meravgiliosi giorni dell’infanzia”. Tantissimi messaggi di affetto per una perdita prematura per lo Stato italiano.
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