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“La butto”. Arrestato il noto sportivo italiano. In balia di un mix di alcol e psicofarmaci, ha chiamato i carabinieri e minacciato di lanciare dal balcone la sua donna. La telefonata choc fa venire i brividi

Una telefonata choc ai carabinieri, fatta in preda all’alcol e agli psicofarmaci: “Arrestatemi, portatemi in carcere sennò la prendo e la butto di sotto”. A chiamare i carabinieri nella mattina di lunedì 7 maggio è l’ex campione intercontinentale Wba dei pesi mediomassimi Mirco Ricci: lo sportivo ha detto di non sopportare più la fidanzata e di essere pronto a fare il più estremo dei gesti. Per questo chiedeva di essere arrestato. Ed è stato accontentato. “Sono il pugile, il Guerriero. Ho litigato con la mia fidanzata. Venite subito prima che la butti dal balcone, non la sopporto più”. I carabinieri, una volta ricevuta la chiamata, si sono precipitati a casa sua a Ponte Galeria. A quel punto la ragazza è uscita immediatamente di casa. Lui no. Aveva cambiato idea e urlava: “Ancora in galera, nooooo!”. Poi gli agenti, non con poca fatica, sono riusciti a calmarlo: ma ci sono volute due ore. Ricci era già agli arresti domiciliari per estorsione e, dopo quella chiamata, anche se solo per una notte, è tornato in carcere. L’accusa è doppia: oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale. Continua a leggere dopo la foto


L’arresto è stato convalidato dal giudice Lavinia Spaventi, come chiesto dal pm Raimondo Orrù. “Mirco è un bravo ragazzo. Con me non ha mai alzato il gomito. Per lui è solo un periodo di nervosismo. Sono disposto ad ospitarlo a casa”, questo l’appello del padre del pugile al giudice, appello che gli ha permesso di uscire quasi subito dal carcere di Regina Coeli. E mentre, lunedì mattina, Ricci sbraitava, in tanti hanno assistito a quello “spettacolo”. “Sono un pugile professionista. Mi chiamano The Predator. In carcere ho dettato legge, perché lì dentro vige la legge del più forte. E io sono il più forte. Vi faccio rimbalzare la testa come una palla da basket se provate a prendermi” gridava dal balcone. Continua a leggere dopo le foto
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Intorno alle 9 del mattino, quando la sbornia passa, Ricci si scusa con il giudice: “Non ricordo nulla. Mi scuso con la mia fidanzata e coi carabinieri. Ho bevuto un litro e mezzo di vino. Ero solo ubriaco. Figuriamoci se volevo essere arrestato… Sono già stato per un anno in carcere”. La concessione del giudice è stata quella di permettergli di continuare ad allenare i ragazzi in una palestra vicino a casa. Intanto la Procura ha impugnato l’ultima sentenza di condanna contro Ricci: quattro anni e mezzo di reclusione. Ricci era accusato di aver sequestrato un bambino di 9 anni per avere indietro dalla madre una partita di droga da cinquemila euro. L’accusa aveva chiesto 27 anni di reclusione. La Corte d’assise, però, ha stabilito che non si trattasse di sequestro di persona, ma di un tentativo di estorsione con minacce. Vediamo cosa dicono di giudici d’appello.

“Era pericoloso e pronto a colpire”. La doppia vita del pugile, finito in manette con quella terribile accusa: tutto quello che è emerso sul passato dell’atleta


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