La Soprintendenza archeologica ha deciso: alla fine di ottobre riapre al pubblico la villa di Nerone. Visite guidate ogni sabato e domenica, aperte a chiunque voglia scoprire gli ambienti che affascinarono Michelangelo e Pinturicchio. Tuttavia, è ancora da confermare quale sarà effettivamente l’area aperta al pubblico (comunque contingentato, almeno inizialmente) e forse i visitatori potranno avere accesso a sale come quella della Volta Dorata, così chiamata dalle foglie d’oro che un tempo la ricoprivano, e quella di Achille e Sciro, ricca di affreschi che hanno mantenuto la vividezza dei tempi di Nerone. Dunque il percorso sarà addirittura più ampio di quello dell’ultima riapertura, datata 1999. Oltre ai trentacinque ambienti già mostrati un tempo, si mostrerà l’ala occidentale, una novità assoluta: fino a poco tempo fa non era altro che un alternarsi di ponteggi e sale interrate. Probabilmente l’area più interessante, quella dove l’imperatore teneva le sue feste di cui si parlò a Roma per centinaia di anni. Però la Domus Aurea, patrimonio dell’Unesco dal 1980, non ha avuto vita facile: aperta al pubblico a singhiozzo tra il 1999 e il 2005, poi ogni tanto nel 2006, ma fu subito chiusa per il rischio crolli. L’apertura è stata preceduta oggi dallo sgombero del Colle Oppio dai senzatetto che lo occupavano e dalla pulizia dei numerosi rifiuti da parte dei mezzi della municipalizzata e delle volanti di polizia e municipale. I giardini che ospitano l’ingresso della Domus, sotterrata nel fianco del colle, soffrono infatti di uno stato di abbandono e degrado da ormai molti anni.