Ragazza muore con la testa incastrata in un macchinario. Ennesimo decesso sul lavoro in Italia, dove una giovane di appena 26 anni, è morta nell’azienda in cui era impiegata. Siamo a Pieve di Soligo, nel trevigiano, all’interno di una ditta di surgelati. La giovane sembra essere rimasta incastrata all’interno di un macchinario che l’ha incastrata e schiacciata, all’altezza della testa. Si tratta, sembra, almeno secondo le prime informazioni sommarie della stampa locale, di una nuova macchina acquistata dall’azienda per imballare i prodotti.
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Per un motivo ancora non chiaro, la 26enne è stata prima colpita e poi schiacciata: a rompersi sono state subito le vertebre cervicali che non le hanno lasciato scampo. Il ritrovamento choc è stato fatto dai colleghi. La ragazza era la vicedirettrice dell’azienda in cui lavorava e si chiamava Anila Grishaj. La giovane era di origini albanesi. Dopo la tragedia un gruppo di familiari si è dato appuntamento al di fuori dell’azienda in cui lavorava la giovane.
Ragazza muore con la testa incastrata in un macchinario
Poco dopo sono stati chiamati i carabinieri e gli stessi familiari sono stati fatti allontanare. Un caso che ricorda tristemente, quello avvenuto a Prato nel 2021. Parliamo chiaramente della tragica morte di Luana D’Orazio, l’operaia 22enne, mamma di un bambino, morta stritolata dentro un orditoio. Anche Luana, come molti ricorderanno, stava lavorando nella ditta tessile che l’aveva assunta come apprendista.
Anche in quel caso, l’operaia finì dentro l’ingranaggio dell’orditoio, morendo stritolata tra gli ingranaggi. Soltanto qualche ora prima, il 14 novembre, è deceduto anche un 59enne all’interno del polo chimico di Ravenna. Lo stesso giorno tre persone sono rimaste ferite in Friuli, Trentino e Lombardia. Le morti bianche, nei primi sette mesi del 2023 sono ben 559. Circa 20 mila persone negli ultimi 20 anni.
Quello delle morti sul lavoro è un problema che continua ad essere gravissimo in Italia. Per invertire questa tendenza, è imperativo che il governo italiano implementi riforme significative. Queste potrebbero includere l’incremento delle ispezioni sul posto di lavoro, l’applicazione più rigorosa delle leggi sulla sicurezza e la promozione di una cultura aziendale che mette la sicurezza al primo posto.
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