Ennesima scomparsa di una ragazza di appena 20 anni, la prima ipotesi. La vicenda risale a lunedì scorso, quando di Kimberly Bonvissuto non si è più saputo nulla. La giovane di appena 20 anni risulta residente in via Cellini a Busto Arsizio in provincia di Varese. Non appena scattata la denuncia della scomparsa, gli inquirenti hanno esteso le ricerche ben oltre i confini del centro abitato e a distanza di diversi giorni si fa avanti la prima ipotesi sul caso.
Kimberly Bonvissuto scomparsa a 20 anni, l’ipotesi. Sul caso della scomparsa della giovane è stato aperto un fascicolo di indagine. Le ricerche sono coordinate dal pubblico ministero della procura di Busto, Susanna Molteni. E a distanza di qualche giorno dall’inizio delle ricerche della giovane, emergono alcuni indizi che lascerebbero esporre gli inquirenti.
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Kimberly Bonvissuto scomparsa a 20 anni, la prima ipotesi degli inquirenti
Stando a quanto emerso e rispetto ai dati raccolti, Kimberly si sarebbe allontanata volontariamente. Il dato, dunque, sottolineerebbe l’assenza di capi di imputazione e di indagati. Ciò nonostante, i genitori della ragazza non si danno per vinti. Mariano Bonvissuto e Graziana Tucci rinnovano dunque il loro appello rivolgendosi alla figlia stessa: “Kimberly, se mi stai sentendo, chiamami. Qualsiasi cosa sia successa non mi interessa, chiamami. La supereremo. Dacci notizie”.
Dal momento della scomparsa ad oggi, il cellulare di Kimberly Bonvissuto risulta essere spento. Oltre all’appello dei genitori, anche le parole della nonna: “Stiamo vivendo un’angoscia che non si può descrivere, Kimberly è cresciuta con me, abbiamo un bellissimo legame. È una ragazza tranquilla, sta cercando lavoro, a casa si occupa della sorellina che ha 8 anni. Noi tutti l’aspettiamo, io e le zie le siamo vicine, se c’è un problema Kimberly sa che noi ci siamo, l’aspettiamo”.
La giovane di appena 20 anni non ha mai manifestato segnali di insofferenza e non risulta ancora ben chiaro se la giovane, nel giorno della scomparsa, avrebbe dovuto incontrare o meno un ragazzo, la cui identità resta al momento sconosciuta. Sul caso gli inquirenti sottolineano l’esistenza, dunque, di “fondati motivi” che lascerebbero pensare a un allontanamento volontario da parte della giovane. Si resta in attesa di ulteriori aggiornamenti.