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“Quinta dose”: perché se ne parla in Italia e per chi

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Quinta Dose Vaccino Covid

Da un po’ di tempo si è partiti anche con la quinta dose di vaccino contro il Covid e in queste ore il tema è ritornato predominante. In particolare, è stata fatta una raccomandazione affinché il quinto siero sia inoculato a tutti coloro che hanno raggiunto e superato gli 80 anni e anche ai pazienti che sono nelle Rsa per anziani. Inoltre, dovrebbero vaccinarsi anche gli over 60 che hanno patologie, ma c’è la possibilità anche di darlo a tutti gli uomini e le donne dai 60 in su, se hanno voglia di coprirsi.

Inoltre, come spiegato lo scorso mese di ottobre dall’Ausl Romagna, la quinta dose di vaccino anti-Covid deve essere iniettata dopo 4 mesi dalla terza o quarta e dall’infezione da coronavirus. E non ci sono controindicazioni con il vaccino antinfluenzale, quindi c’è l’opportunità di farli entrambi senza problemi. Bisogna soltanto far trascorrere 28 giorni di tempo tra il vaccino contro il coronavirus e quello contro il vaiolo delle scimmie. E ora Il Paragone ha fornito dati importanti sugli italiani scoperti.

Leggi anche: Obbligo vaccinale, la decisione del governo Meloni: parla il ministro Schillaci

Quinta Dose Vaccino Covid


Quinta dose vaccino Covid: “2 milioni italiani scoperti”

In particolare, il sito Il Paragone ha citato l’Ansa in merito alla quinta dose del vaccino contro il Covid. Infatti, i medici sono decisamente preoccupati da una situazione che potrebbe mettere a repentaglio la vita di molte persone. Dunque, un vero e proprio caso è ormai scoppiato. La fondazione Gimbe ha infatti affermato: “In Italia sono state fatte troppo poche quarte dosi. Inoltre, oltre 2 milioni di italiani, tra cui soprattutto fragili ed anziani, hanno fatto la quarta dose da più di 120 giorni e sono non totalmente coperti e con un maggiore rischio di ospedalizzazione”.

Quinta Dose Vaccino Covid

La fondazione Gimbe ha poi detto ancora: “I dati in crescita su ricoveri ordinari e decessi confermano la diffusa ripresa della circolazione virale che rimane nettamente sottostimata per il largo utilizzo di tamponi fai da te e che comincia a ripercuotersi in particolare sui ricoveri in area medica. In Italia ci sono oltre 2,38 milioni di persone che hanno ricevuto la quarta dose da più di 120 giorni e si tratta prevalentemente di anziani e fragili”. Quindi, i medici invitano questa gente a sottoporsi al più presto alla quinta vaccinazione.

Proprio nelle scorse ore il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha comunque precisato che non ci saranno più obblighi vaccinali: “Non rimetteremo l’obbligo vaccinale e saremo sempre attenti a mediare il diritto alla salute con il rispetto delle libertà personali. Commissione d’Inchiesta? Il Parlamento ha diritto di indagare sulla gestione della pandemia ma non devono esserci strumentalizzazioni”.


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