Cina, Iraq, India, Corea, Turchia, Sudan, Cuba, Indonesia, Pakistan, Somalia, Nigeria: in tutti questi paesi la vita delle minoranze cristiane è resa impossibile dall’odio fondamentalista di gruppi che, in nome di un Dio usato come pretesto per un progetto di dominio o di ideologie che sembrano non dover mai tramontare, le perseguitano senza tregua. Nella loro presenza essi vedono una minaccia implacabile, dalla quale è necessario difendersi con la violenza e l’oppressione. Distruggendo una certa immagine della “mondanità”, la speranza cristiana ha infatti smascherato i vincoli che legano l’uomo al potere inteso come “speranza patologica”, ossia totalitarismo. Perché i totalitarismi altro non sono che tentativi di realizzare prematuramente la speranza, di compiere in modo indebito il desiderio che anima nel profondo il cuore dell’uomo. L’inimicizia di tante oligarchie (anche di quelle rappresentate da certe influenti élite occidentali), delle dittature e di qualsiasi visione totalitaria nei confronti del Cristianesimo ha in fondo sempre la stessa radice: le comunità cristiane documentano il dramma della libertà dell’uomo di fronte al potere.
Guerra ai cristiani. Le persecuzioni e le discriminazioni dei cristiani nel mondo
di Mario Mauro
Lindai, pp. 135, euro 13