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Caso Pierina Paganelli, la scoperta sul Dna analizzato: cosa è venuto fuori

  • Italia
Pierina Paganelli, poco dna sui vestiti della vittima

Le indagini sull’omicidio di Pierina Paganelli, la 78enne trovata morta nel garage della sua abitazione a Rimini, stanno entrando in una fase cruciale, con importanti sviluppi legati all’analisi del dna e alla ricostruzione dei fatti. A parlarne è Davide Barzan, criminalista e consulente di parte per Manuela Bianchi, nuora della vittima, che ha rilasciato alcune dichiarazioni a Fanpage.

Uno dei punti focali dell’indagine è il ritrovamento di tracce di dna maschile su sette reperti prelevati dalla scena del crimine. Tuttavia, Barzan ha evidenziato che il dna rilevato è presente in quantità estremamente ridotte, il che potrebbe rendere difficile la sua sequenziazione per una comparazione efficace con il dna dell’unico indagato, Louis Dassilva. La scarsa quantità di materiale genetico potrebbe essere dovuta allo stato di cattiva conservazione dei reperti, compromettendo ulteriormente le possibilità di identificazione certa.

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Pierina Paganelli, poco dna sui vestiti della vittima


Pierina Paganelli, poco dna sui vestiti della vittima

Barzan ha anche confermato che i tamponi anali e vaginali eseguiti sulla vittima hanno rivelato esclusivamente il dna della stessa Pierina Paganelli, escludendo così la possibilità di un’aggressione sessuale, come già ipotizzato dagli inquirenti.

Un elemento chiave dell’inchiesta è il video di una telecamera di sorveglianza di una farmacia, che ha ripreso una persona di carnagione non caucasica, ritenuta essere Dassilva, mentre rientrava in via del Ciclamino 31 la notte dell’omicidio. Secondo Barzan, gli investigatori hanno utilizzato un figurante di origine senegalese per ricostruire i movimenti catturati dalla videocamera.

Pierina Paganelli, poco dna sui vestiti della vittima

La Procura ritiene che l’oscillazione della spalla, un movimento caratteristico attribuito a Dassilva, possa confermare che l’uomo nel video sia proprio lui. Barzan ha infine voluto sottolineare la solidità dell’alibi di Manuela Bianchi e di suo fratello Loris, che la notte del 3 ottobre 2023, tra le 22 e le 22.30, si trovavano nell’appartamento di Manuela. “I miei assistiti hanno sempre detto la verità,” ha dichiarato il criminalista, esprimendo fiducia nel prosieguo dell’indagine.

L’inchiesta sull’omicidio di Pierina Paganelli continua a svilupparsi, con gli inquirenti che cercano di costruire un caso solido basato su prove scientifiche e ricostruzioni dettagliate. Tuttavia, le difficoltà legate all’analisi del dna e l’importanza delle testimonianze visive renderanno questo caso complesso e delicato. Mentre l’indagine prosegue, le parti coinvolte restano in attesa di ulteriori sviluppi che possano fare luce su quanto accaduto quella tragica notte.


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