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“È finita così”. Yara Gambirasio, altra brutta notizia per Massimo Bossetti: la decisione

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Niente da fare per Massimo Bossetti, arriva la brutta notizia

Niente da fare per Massimo Bossetti, arriva l’ennesima brutta notizia. Parliamo chiaramente del processo, ormai terminato, sull’uccisione di Yara Gambirasio, la ragazzina di Brembate di Sopra scomparsa il 26 novembre 2010 e ritrovata senza vita il 26 febbraio 2011. Per quel terribile omicidio le indagini avevano stabilito che il responsabile fosse il famoso “Ignoto 1”, ovvero il ‘proprietario genetico’ del dna trovato sugli slip della ragazzina.

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Dopo una ricerca a tappeto, con migliaia di volontari che si sono sottoposti alle analisi genetiche, il mirino degli inquirenti è finito sulla testa proprio di Massimo Bossetti, muratore di Mapello. Per i giudici l’uomo avrebbe tentato di stuprare la ragazzina e l’avrebbe uccisa subito dopo, lasciando il corpo in mezzo ai campi di Brembate. L’uomo è stato quindi condannato all’ergastolo con una condanna definitiva ma i suoi familiari e i suoi avvocati non hanno mai perso la speranza di dimostrare la sua estraneità ai fatti.

Niente da fare per Massimo Bossetti, arriva la brutta notizia


Niente da fare per Massimo Bossetti, arriva l’ennesima brutta notizia

Gli stessi infatti, nei giorni scorsi, hanno richiesto ai giudici di poter analizzare i reperti dell’indagine che portò all’arresto, dieci anni fa, del muratore. I giudici avevano stabilito che i reperti potessero essere solo visionati ma i legali di Bossetti, Claudio Salvagni e Paolo Camporini, che hanno confermato l’inammissibilità decisa dalla Suprema Corte, intendevano sottoporli a nuovi accertamenti.

Niente da fare per Massimo Bossetti, arriva la brutta notizia

Hanno dichiarato ai media: “Se su Massimo Bossetti possono esserci ancora colpevolisti e innocentisti magari al 50 e 50, al 100% si può affermare che in quei reperti c’è qualcosa che noi non possiamo accertare: c’è la risposta che Massimo è innocente. Quei reperti sono sempre stati intoccabili e il perché è ormai evidente”. E proprio il 15 febbraio del 2024, la Procura generale ha fatto sapere che la richiesta è “inammissibile”, così come lo è il ricorso degli avvocati di Massimo Bossetti.

Per gli stessi sarebbe fondamentale, a loro dire, riprendere in mano le 54 provette con il Dna di ‘Ignoto 1’ rimasto su slip e leggings della vittima e in seguito attribuito a Bossetti. Così come vorrebbero ispezionare con dei tecnici di parte anche la felpa, il giubbotto, i leggings, gli slip, la biancheria, le scarpe che Yara Gambirasio indossava la sera della scomparsa.

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