Finora la figura del dirigente, che esso sia comunale, provinciale, regionale o ministeriale, è stata intoccabile. Per il ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia non c’è dubbio e la causalità di questo era, anzi è, dovuta agli intrecci politici che ci sono nel mezzo. La vera rivoluzione quindi sarà la possibilità di licenziarli. “Un dirigente inadeguato potrà essere licenziato”, dice la Madia. Questo è uno dei capitoli principali della riforma della pubblica amministrazione che nei prossimi giorni comincerà ad essere votata dall’Aula del Senato. Entro l’estate dovrebbe essere legge e, insieme, saranno approvati quasi tutti i decreti attuativi. A legge passata, “Dovrà superare un concorso per l’abilitazione – spiega il ministro – ed entrerà così nel ruolo unico dei dirigenti.
(continua dopo la foto)
![](https://www.caffeinamagazine.it/wp-content/uploads/2015/03/marianna-madia.jpg?x87950)
Dirigenti della Repubblica italiana e non, come adesso, dirigenti della singola amministrazione o di una Regione. Prevediamo l’istituzione di una commissione super partes composta da tecnici che deciderà quali sono i dirigenti adatti per un determinato incarico anche sulla base del lavoro svolto in precedenza e sulla base della loro stessa capacità di valutare i propri collaboratori. La carriera dei dirigenti dipenderà da queste valutazioni: si potrà scendere o salire. Finirà la stagione dei dirigenti sempre allo stesso posto. L’incarico sarà affidato per tre anni e sarà rinnovabile una sola volta. Poi si ricomincerà”. E se un dirigente non dovesse essere confermato allora decadrà. Punto. Parole dure anche sui famosi co.co.co, ovvero il contratto di collaborazione coordinata e continuativa, una figura presente nelle Pubbliche amministrazioni. Secondo il ministro infatti non c’è dubbio: saranno aboliti.
Ti potrebbe anche interessare: “I gay vanno curati” anche Roberto Maroni va al convegno omofobo