Una giovanissima prostituta rumena incinta di sette mesi e costretta comunque a battere il marciapiede di Torino. D’altro canto i clienti fanno la fila per pagare le sue prestazioni. Una aberrazione raccontata dal Corriere della Sera: “Nonostante il pancione ormai evidente, è lì sul marciapiedi tutte le sere, fino quasi all’alba, a vendere scampoli di amore surrogato. Costretta, a suon di lividi e minacce, dai suoi ‘protettori’. ‘Per loro è una miniera d’oro, visto che, proprio grazie al suo stato interessante, li fa guadagnare due o tre volte la tariffa ordinaria. Un’attrazione da sfruttare finché dura, fino a che – spiega suor Eugenia Bonetti, presidente dell’associazione Slaves no more – non sarà in grado di soddisfare le aberranti fantasie: una mamma, poco più che bambina, senza protezione. Prestazioni che rischiano di infettare lei e il bimbo che porta in grembo”.
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