La settimana scorsa il Consiglio etico tedesco – un’istituzione governativa con poteri di consulenza ma non decisionali – ha chiesto al parlamento e al governo di depenalizzare l’incesto consensuale tra fratelli e sorelle maggiorenni. La Germania è spaccata. La proposta del Consiglio etico è stata tutt’altro che unanime: i giuristi hanno votato in 14 contro 9. Perché, argomentano, se c’è libero consenso e amore, il rapporto non può essere vietato e punito penalmente. E i rischi che i figli nascano o crescano colpiti da gravi malattie o ad altissimo rischio di difetti genetici e malformazioni? Ill tema può essere affrontato – rispondono – in colloqui chiari in consultori con le coppie incestuose, non da poliziotti che bussano all’alba.
“Proposta scandalosa e immorale”, ha subito commentato Stephan Mayer, esperto della Cdu, il partito della cancelliera Angela Merkel. I socialdemocratici tacciono. In Francia e in Spagna, sottolineano i giuristi, l’incesto non è reato. Dove lo è, accadono drammi. E citano a riprova la storia di Patrick e Susan, due giovani sassoni di umili condizioni. Si conobbero, entrambi cresciuti in brefotrofi, s’innamorarono, ed ebbero quattro figli insieme. Due dei bimbi furono colpiti da gravi malattie, i medici indagarono. Scoprirono quanto Patrick e Susan ignoravano: che erano fratello e sorella, abbandonati in strutture diverse da una famiglia sfasciata. Alla fine Patrick è finito in prigione e Susan ha perso l’affidamento dei bimbi. Il dibattito è acceso, su relazioni tabù per le quali statisticamente in Germania le condanne sono al massimo dodici l’anno. Certo, i figli di coppie incestuose, per i geni in comune, rischiano malattie tre volte più degli altri. Ma oggi, obietta chi vuole depenalizzare, perfino la medicina moderna, con la donazione di sperma e le madri in affitto, accresce il rischio di geni in comune di figli di genitori ignari”.