All’interno della splendida cornice della Rome international school, la galleria Restelliartco presenta Pop Icons a cura di Martina Cavallarin. Un percorso dislocato su vari piani dove sono esposti fino al 6 febbraio 2015 i lavori di grandi artisti della Pop Art e di nuove generazioni di artisti con ispirazione Pop, in cinque sezioni. Grazie a un’idea vincente l’arte arriva nella scuola e non sono gli scolari ad andare in un museo. Gli studenti hanno così la possibilità di vivere in mezzo a opere che possono guardare continuamente creandosi una propria sensibilità e da cui possono imparare; si mira all’educazione per far capire, ad esempio, come si realizza una serigrafia, o come ci si avvicina al mercato dell’arte, e sono gli stessi studenti a guidare una piacevole visita dell’esposizione.
Oltre ai big come Warhol sono presenti artisti più contemporanei come Claudio Parmiggiani. La prima sezione della mostra è dedicata proprio a Warhol e coinvolge molte opere famose come le serigrafie su Marilyn Monroe, Mao Tse Tung, Mick Jagger, i suoi fiori e gli autoritratti; Warhol viene poi celebrato nella sezione Pop music con cover di dischi fatte per i Rolling Stones e i Velvet Underground, e nella sezione Object in cui sono esposte la Campell’s Soup, la macchina fotografica Polaroid, tra le altre opere. Keith Haring e Roy Lichtenstein appartengono a un’unica sezione. Invece in Absolut Vodka sono esposti tre artisti che hanno lavorato con questo marchio: Andy Warhol, poi Keith Haring e infine Romero Britto.
A conclusione una nutrita sezione, la Contemporary Pop, dove si possono vedere anche lavori di artisti solitamente non Pop che hanno però fatto opere Pop, e ciò ci fa comprendere quanto grandi siano state le conseguenze espressive del movimento nella nostra cultura.
Tra gli altri, due italiani: Parmiggiani che, con Mucche Zoogeografiche del 1973, ha realizzato un lavoro tramite la tecnica fotografica del Color Key: all’interno di cinque mucche appaiono i cinque continenti; Elisabetta Benassi con Glen Glen, all I remember in cui si celebra il primo astronauta statunitense ad entrare nell’orbita terrestre. Seguono Mel Ramos con Miss Comfort Creme del 1965 in cui la critica al consumismo veste i panni di una donna sensuale; Tom Wesselmann con Smoke Banner, un quadro scultura che, anche in questo caso, è permeato di sensualità: una bocca di donna da cui pende una sigaretta fumante; Vik Muniz che con il suo cioccolato si ispira alla mitologia greca; ed infine il writer e artista inglese Bansky con i suoi celebri Rats, ratti, apparsi inizialmente a Bristol, sua città natale, e ora nelle maggiori città del mondo.
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