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Pistola elettrica e telecamera sulla divisa: polizia italiana più tecnologica

Rivoluzione in arrivo per le forze di polizia. Gli agenti potranno fare uso di piccole telecamere indossabili nel corso di manifestazioni pubbliche, ma solo in caso di effettiva necessità, come ha stabilito il garante per la privacy. Il Garante ha fornito il suo parere sul nuovo sistema di ripresa avviato in via sperimentale dal Dipartimento di pubblica sicurezza in quattro città, Torino, Milano, Roma e Napoli. Il sistema prevede l’assegnazione agli agenti di polizia di telecamere indossabili di ridotte dimensioni, da attivare nei casi in cui si verifichino situazioni di criticità in occasione di manifestazioni pubbliche.
Intanto le commissioni congiunte Affari Costituzionali e Giustizia della Camera dei deputati hanno accolto l’emendamento che propone di avviare la sperimentazione, presso il ministero dell’Interno, della pistola elettrica Taser, quale strumento di contrasto in dotazione alle nostre forze dell’ordine, a condizione che ciò avvenga di concerto con il ministero della Salute. La pistola elettrica Taser è un’arma di dissuasione non letale: produce una scarica elettrica che rende la persona colpita inoffensiva per alcuni secondi, sufficienti alle forze dell’ordine per arrestarla. Il suo utilizzo, pertanto, contribuisce sia a ridurre i rischi per l’incolumità personale degli agenti sia a ridimensionare drasticamente il numero delle vittime nelle operazioni di pubblica sicurezza, come dimostra l’esperienza di molti paesi occidentali, tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Svizzera. Però non mancano le polemiche, soprattutto da parte di chi parla di uno strumento che può provocare danni.



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