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Pino Daniele poteva essere salvato? È scontro tra magistrato e consulente…

  • Italia

Pino Daniele è morto a causa di “un’occlusione di un bypass aortocoronarico”, un problema all’innesto chirurgico che gli ha limitato il flusso del sangue al cuore provocandogli un infarto. Questo il primo esito della consulenza medica disposta dalla procura di Roma sul cuore dell’artista napoletano, morto lo scorso 4 gennaio all’ospedale Sant’Eugenio di Roma. I risultati gettano un ulteriore velo di mistero sulla morte prematura del cantautore partenopeo: gli inquirenti ipotizzano che un soccorso più veloce avrebbe potuto salvare la vita del cantautore. Il sospetto, quindi, è che se fosse stata fatta una diagnosi tempestiva, e si fosse intervenuti in un centro medico più vicino alla sua villa in Maremma, forse si sarebbe scongiurata la morte. Ma il consulente della procura, Vittorio Fineschi, non la pensa allo stesso modo. “È un’affermazione infondata e prematura, perché non si basa su dati scientifici e medici”, premette. E spiega: “I risultati delle analisi non si avranno prima di un mese e da una settimana abbiamo avviato una serie di accertamenti più specifici, in particolare sul cuore dell’artista”.

Infarto. Quali sono i sintomi? Come comportarsi in questi casi?


 


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