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Per l’uccisore di Gaia e Camilla arrivano i risultati dei test tossicologici di Pietro Genovese

Si chiama Pietro Genovese il 21enne che ha investito e ucciso Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli, due 16enni che hanno attraversato Corso Francia con il rosso ieri notte. Il giovane è figlio di Paolo, il famoso regista romano, nonchè sceneggiatore e scrittore italiano.

Pietro era alla guida del Suv che la scorsa notte, poco dopo mezzanotte, ha investito e ucciso due ragazze di soli 16 anni, Gaia e Camilla. Era a bordo della sua auto, una Renault Koleos, e stava percorrendo Corso Francia. Improvvisamente l’impatto mortale è costato la vita alle due giovanissime. Il suo telefono è stato sequestrato e lui, sotto choc, è stato accompagnato in ospedale per essere sottoposto agli esami del sangue. Pietro ha frequentato il liceo Mameli, è sportivo, gioca a rugby e ama il cinema. Il giovane è indagato per omicidio stradale. (Continua a leggere dopo la foto)


Pietro Genovese rischia l’arresto e fino a 12 o 18 anni di carcere, dal momento che le vittime sono due. Portato in ospedale per gli accertamenti di rito, infatti, è risultato positivo ai test di alcol e droga, ma sarà il pm a decidere la misura cautelare non appena avrà sul suo tavolo i risultati di ulteriori esami con i «parametri, la tipologia e il livello di sostanze rinvenute». Sul giovane pesa anche una segnalazione precedente per uso di stupefacenti quando era ancora minorenne. «Ho assistito all’incidente. È una scena che non dimenticherò — dice uno dei testimoni chiave della tragedia — Erano al centro della strada, Gaia si è girata verso Camilla e poi è arrivata quella macchina, c’è stata la frenata fortissima e l’impatto che le ha sbalzate; l’auto è andata avanti. Poi sono arrivate altre macchine, penso che almeno tre le abbiano colpite». (Continua a leggere dopo la foto)

Il ragazzo è affetto dal Morbo di Crohn, una malattia infiammatoria cronica dell’apparato digerente che però può colpire qualsiasi parte del corpo, dalla bocca all’ano. In particolare però interessa la porzione finale dell’intestino tenue, l’ileo terminale, o il colon, l’intestino crasso. Dolori addominali, diarrea, vomito e perdita di peso sono tra i sintomi più comuni della malattia. Non vi è ancora nessun farmaco che possa curare il paziente affetto dal morbo di Crohn. (Continua a leggere dopo la foto)

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Come per molte patologie esistono però delle cure che possono prevenire le ricadute e alleviare i sintomi. L’intervento chirurgico è riservato esclusivamente ai casi più gravi. A raccontare la malattia di Pietro era stato proprio suo padre Paolo, noto regista cinematografico, che aveva accettato di girare uno spot per sensibilizzare sulle malattie infiammatorie croniche intestinali e le conseguenze sulla qualità della vita di chi ne è affetto.

Gaia e Camilla uccise, le prime parole del regista Paolo Genovese, padre dell’investitore


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