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Arrestati carabinieri, caserma sequestrata: estorsione, spaccio, torture. Primo caso in Italia

Sotto sequestro una caserma di Carabinieri. La notizia sconcertante arriva da Piacenza. Oltre al sequestro della caserma, arrestati anche 10 militari, di cui alcuni condotti in carcere, mentre per  altri sono stati previsti gli arresti domiciliari. Come si apprende da Repubblica, i provvedimenti di custodia cautelare nell’operazione sono in totale 22.

Non esistono precedenti per l’ inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Piacenza sulla caserma della Compagnia di Piacenza. Traffico di droga, estorsione e persino tortura, tutto sul marcato filo dell’illegalità. La caserma piacentina è ubicata in via Caccialupo e rappresenta il primo caso assoluto in Italia. L’inchiesta è guidata da Grazia Pradella, nuovo procuratore della Repubblica. (Continua a leggere dopo la foto).


Reati perpetuati a partire dal 2017 e secondo quanto riportato dalla testata giornalistica locale Libertà, tra le ipotesi di accusa anche le certificazioni fornite da un carabiniere atte a favorire gli spostamenti e i traffici degli spacciatori piacentini a Milano, persino durante il periodo di lockdown. Le dichiarazioni del comandante provinciale dei carabinieri riescono ad esprime lo sconcerto. (Continua a leggere dopo la foto).

“Per noi è un colpo al cuore. Da parte nostra c’è totale disponibilità a collaborare per fare piena luce sui fatti”, queste le parole di Massimo Savo. Arrestati non solo alcuni militari della caserma, ma anche altre 12 persone coinvolte, che a detta del gip Milani, fa dell’intera vicenda “un romanzo noir più che una vicenda reale”. Nello specifico, si legge su Il Primato Nazionale: “Tra i vari episodi ci sono pestaggi, appropriazione di droga, il pestaggio di un cittadino arrestato ingiustamente e accusato di spaccio di droga con prove false, costruite ad arte per poter giustificare l’arresto”. (Continua a leggere dopo le foto).

Tutto ha avuto origine dalla segnalazione mossa da parte di un ufficiale dei carabinieri. Una presa di coscienza per atti che non potevano può essere tollerati e che sono andati incontro alla denuncia presentata al cospetto della magistratura competente. Una pagina di storia italiana che diventerà indelebile e che sta decisamente segnando l’opinione pubblica nazionale.

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