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“Perché non fanno l’autopsia”. Papa Francesco, la decisione del Vaticano dopo la morte del pontefice

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Papa Francesco, perché non viene effettuata l'autopsia

La mattina del 21 aprile 2025, alle ore 7.35, il mondo ha assistito alla fine di un’epoca: Papa Francesco si è spento in Vaticano, lasciando un vuoto profondo non solo nella Chiesa cattolica, ma anche nell’intera comunità internazionale. Jorge Mario Bergoglio, primo Papa sudamericano della storia, è morto all’età di 88 anni dopo un lungo periodo segnato da problemi di salute. Ma a colpire non è stata soltanto la notizia della sua scomparsa. Fin dai primi momenti, infatti, il Vaticano ha chiarito un aspetto che ha subito fatto discutere: non sarà effettuata alcuna autopsia sul corpo del Pontefice.

Una decisione che potrebbe apparire incomprensibile, se osservata con gli occhi della modernità, abituati a protocolli clinici rigorosi e indagini post mortem in ogni caso di morte improvvisa. Ma nel contesto del Vaticano, questa scelta segue un filo ben preciso, quello della tradizione. La Chiesa cattolica, da secoli, non prevede l’autopsia per i Papi. È una consuetudine immutata nel tempo, rispettata anche in momenti controversi come la morte, nel 1978, di Papa Giovanni Paolo I, Albino Luciani. In quell’occasione, il Pontefice morì dopo soli trentatré giorni di pontificato, e l’assenza di accertamenti medici aprì la porta a decenni di teorie complottistiche e sospetti mai del tutto sopiti.

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Papa Francesco, perché non viene effettuata l'autopsia


Papa Francesco, perché non viene effettuata l’autopsia

Nel caso di Papa Francesco, tuttavia, il Vaticano ha fatto ricorso alla scienza per offrire una spiegazione chiara e dettagliata. Andrea Arcangeli, a capo della Direzione di Sanità e Igiene della Città del Vaticano, ha firmato il certificato medico ufficiale, nel quale si leggono cause precise: “ictus cerebri; coma; collasso cardiocircolatorio irreversibile”, aggravati da un quadro clinico già compromesso da una grave insufficienza respiratoria, polmonite bilaterale, ipertensione e diabete di tipo II. L’accertamento della morte è avvenuto secondo i protocolli medici riconosciuti, attraverso una registrazione elettrocardiotanatografica.

Papa Francesco Causa Morte

Tuttavia, l’impossibilità di effettuare una Tac rende impossibile stabilire la natura precisa dell’ictus, come sottolinea anche l’agenzia Ansa. Resta il dubbio se si sia trattato di un evento ischemico, causato cioè dall’occlusione di un vaso sanguigno, o emorragico, dovuto alla sua rottura. Ma nonostante le incertezze di tipo clinico, la posizione del Vaticano è irremovibile: non si procederà ad alcuna indagine post mortem. Non lo si fece in passato e non si farà oggi, nemmeno per un Papa che ha vissuto e predicato nel cuore di un’epoca segnata da trasparenza e comunicazione.

Questo rifiuto continua a sollevare interrogativi, specie tra chi guarda con occhio critico alle dinamiche interne del Vaticano. Alcuni lo interpretano come un gesto di rispetto verso la sacralità del Pontefice, una forma di difesa della sua inviolabilità anche nella morte. Altri vi leggono invece una reticenza che alimenta zone d’ombra, lasciando spazio a dubbi e interpretazioni. Le ombre sul passato, come quelle legate a Papa Luciani, sembrano riaffiorare ogni volta che la storia si ripete.

Ma la Chiesa non sembra voler retrocedere da questa linea. Nessun bisturi, nessun tavolo settorio: solo documenti ufficiali, parole scelte con cura, e una fede incrollabile. Per i credenti, infatti, la verità ultima non appartiene alla scienza né alla dissezione, ma alla dimensione spirituale. La morte di Papa Francesco, dunque, resta affidata a un atto di fiducia: nella parola della Chiesa, nei suoi riti secolari, e in quella fede che continua, imperterrita, a sfidare ogni bisogno di certezza terrena.


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