Filippo Turetta, l’unico indagato per l’omicidio e per il sequestro di Giulia Cecchettin, suo ex fidanzato, dovrebbe arrivare a Venezia intorno alle 12 o le 12.30. Il 22enne accusato di aver ucciso l’ex a coltellate e di aver abbandonato il cadavere nei pressi del lago di Barcis, in provincia di Pordenone, si trova ancora nel carcere tedesco di Halle. Sabato 18 novembre era stato fermato in Germania, dopo una settimana di fuga, lo stesso giorno in cui in Italia è stato trovato il corpo senza vita di Giulia.
Filippo Turetta arriverà in Italia a bordo di un volo militare dall’aeroporto di Francoforte, dove è già arrivato, intorno alle 10:45. Al rientro in Italia sarà scortato dagli agenti dello Scip fino agli uffici della polizia di frontiera e gli sarà il notificata l’ordinanza di custodia cautelare. Poi verrà recluso in un carcere con una struttura per protetti, a Verona. In cella sarà da solo, sorvegliato a vista 24 ore su 24, anche per evitare atti autolesionistici.
Giulia Cecchettin, rivelazioni su Filippo Turetta in carcere: “Scatti d’ira…”
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Filippo Turetta, l’avvocato della sorella di Giulia Cecchettin: “Perché l’ha uccisa”
Nei prossimi giorni dovrà affrontare l’interrogatorio di garanzia con il gip di Venezia. C’è ‘ipotesi della premeditazione: Turetta avrebbe infatti acquistato in anticipo lo scotch trovato nella zona dove avvenne l’ultima aggressione alla ragazza. In auto sono state trovate le buste di plastica nera e un coltello.
Dopo la tragedia è intervenuto l’avvocato di Elena Cecchettin Nicodemo Gentile ha parlato di quanto accaduto.
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“Filippo Turetta è un uomo senza empatia, che ha lucidamente eliminato l’ex per punirla di quello che lui ha considerato un atto di insubordinazione subito, poiché, ormai, Giulia non rispondeva più alle sue aspettative. Lavoreremo affinché la procura prima e i giudici poi, gli riconoscano l’aggravante del ‘motivo abietto’”, ha detto Nicodemo Gentile, legale di fiducia di Elena Cecchettin, sorella della 22enne studentessa di Vigonovo (Venezia) uccisa a coltellate dall’ex, spiegando il motivo che ha spinto Turetta a uccidere l’ex fidanzata.
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“Turpe è la causale dell’omicidio e spregevole è tutta la condotta complessiva. La laurea di Giulia ha costituito il punto di rottura, di non ritorno: questo traguardo avrebbe reso Filippo sempre più piccolo e comportato il definitivo distacco della giovane, pronta a voltare pagina anche nel mondo delle sue relazioni”, ha detto ancora il legale analizzando il motivo che per cui il 22enne ha ucciso l’ex fidanzata. “Nessuna gelosia ma solo spirito punitivo“, ha chiarito Nicodemo Gentile, anche presidente dell’associazione Penelope che si occupa di persone scomparse.