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Papa Francesco, la bara esposta a San Pietro e quel dettaglio che ha rotto la tradizione

  • Italia
Papa Francesco, via alla traslazione: campane a morto, la processione

È iniziata all’alba una delle cerimonie più solenni e cariche di significato per la Chiesa cattolica: la traslazione della salma di Papa Francesco. Il rito si è aperto nella Cappella di Casa Santa Marta, dove il Camerlengo, il cardinale Kevin Farrell, ha guidato la preghiera iniziale. Poco dopo, la salma del Pontefice è stata portata fuori dall’abitazione che lo ha ospitato negli ultimi anni, trasportata dai sediari, figure storiche della Curia romana, che per secoli hanno avuto l’incarico di accompagnare il Papa, oggi limitato quasi esclusivamente a questo ultimo atto. La processione, imponente e silenziosa, ha attraversato l’Arco delle Campane per poi giungere in Piazza San Pietro, dove una folla numerosa ha accolto il feretro con un lungo applauso e momenti di intensa commozione.

Un dettaglio che non è passato inosservato, la bara p unica e in legno come desiderato da Papa Francesco, era visibile durante il percorso. Nessun catafalco, nessuna ostentazione, in piena coerenza con la volontà espressa più volte dal Pontefice di voler vivere anche il passaggio della morte in modo sobrio, da “pastore e discepolo di Cristo e non di un potente di questo mondo”, come egli stesso aveva più volte detto. I rintocchi a morto delle campane e la recita del Salmo 22 in latino hanno accompagnato la processione fino all’ingresso nella Basilica di San Pietro, dove, dalle ore 11 e per tre giorni, i fedeli potranno rendere omaggio alla salma del Pontefice.

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Papa Francesco, via alla traslazione: campane a morto, la processione


Papa Francesco, via alla traslazione: campane a morto, la processione

La traslazione, nella tradizione cattolica, rappresenta il trasferimento solenne del corpo del Papa dalla sua residenza privata alla Basilica Vaticana. Questa fase è seguita dall’ostensione, ovvero l’esposizione pubblica della salma alla venerazione dei fedeli. Entrambe le fasi fanno parte dell’”Ordo Exsequiarum Romani Pontificis”, il libro liturgico che regola le esequie papali e che Papa Francesco stesso ha voluto riformare nella sua seconda edizione, approvata il 29 aprile 2024, solo pochi mesi prima della sua morte. L’obiettivo della riforma era semplificare i riti, eliminando passaggi considerati ridondanti o troppo legati alla rappresentazione del potere.

Papa Francesco, via alla traslazione: campane a morto, la processione

I cambiamenti introdotti sono numerosi: la constatazione della morte è avvenuta nella cappella privata e non più nella camera da letto; non si è proceduto con una prima traslazione al Palazzo Apostolico, come previsto dal rito precedente. Anche la deposizione nella bara è avvenuta immediatamente dopo la morte, rendendo superfluo un secondo passaggio. La salma è stata dunque portata direttamente nella Basilica Vaticana per la celebrazione della Messa esequiale, durante la quale si terrà l’ultima raccomandazione e il commiato. A differenza del passato, il corpo non è stato collocato su un cataletto elevato, ma direttamente nella bara esposta ai fedeli.

L’ultima fase, quella della sepoltura, subirà anch’essa un cambiamento significativo. È stata infatti abolita la consueta triplice bara — cipresso, piombo e rovere — e si procederà con una sola sepoltura, nella Basilica di Santa Maria Maggiore. Una decisione che rompe con la prassi degli ultimi decenni e che segna un’ulteriore volontà di Francesco di rimanere, anche nella morte, vicino al popolo. La sua tomba sarà nella basilica mariana che più di tutte amava e frequentava, testimoniando ancora una volta l’indole pastorale e il legame profondo con la dimensione spirituale, piuttosto che istituzionale, del suo pontificato.


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