Anche Lino Banfi saluta Papa Francesco. Tra i tanti vip che in queste ore hanno rivolto un pensiero al Pontefice deceduto nella mattinata di ieri, lunedì 21 aprile, c’è anche il popolare e amatissimo attore. Un ricordo a tratti commovente quello di Lino Banfi per la perdita di un amico vero.
“Provo un dolore immenso. È come se avessi perso un fratello, il mio fratello minore – racconta Lino Banfi con voce rotta dalla commozione – aveva solo sei mesi meno di me”. L’attore ha quindi aggiunto: “E poi oggi è anche il compleanno di mia moglie Lucia. Avrebbe compiuto 86 anni. Una coincidenza che rende tutto ancora più struggente”.
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Lino Banfi, la poesia e la battuta che faceva ridere Papa Francesco
Alcune settimane fa Banfi aveva dedicato al Papa una poesia, che era stata poi pubblicata su Famiglia Cristiana: Vamos! Si torna a Santa Marta: “So che gliel’hanno letta – ha detto l’attore – e ha riso tanto. Gli piaceva quando scrivevo versi per far sorridere. Era ancora ricoverato, ma già in ripresa. Nessuno di noi pensava che sarebbe finita così presto”.

“Mi ero raccomandato ai suoi collaboratori – ha aggiunto Lino Banfi – volevo essere tra i primi a salutarlo appena avesse ripreso le udienze. Proprio ieri mi avevano detto che tra il 23 e il 24 aprile avrebbe ricevuto di nuovo, e che io ero nella lista. Volevo dirgli che ‘il nonno d’Italia’ è diventato bisnonno”.


“Rideva delle mie battute – ha rivelato Lino Banfi – e ora posso anche rivelare un segreto che ci univa”. In un filmato diffuso da Tgcom l’attore ha fatto sapere: “Quando le dicevo Papele Papele, lei rideva molto. E glielo dico anche adesso: Papele Papele, non ce lo doveva fare”. Negli anni sono stati diversi gli omaggi di Banfi al Pontefice. L’attore ha pubblicato anche una foto in cui cammina a braccetto con Papa Francesco.
“Per me quella foto vale come un Oscar – le parole di Lino Banfi – Quel giorno gli chiesi di togliere il bastone per fare uno scatto insieme. Abbiamo la faccia di due ragazzi che ne hanno combinata una delle loro”. Infine un altro divertente aneddoto, quello della segreteria telefonica: “Ci siamo sentiti più volte, ma non sono bravo con le registrazioni. L’anno scorso, per i miei 88 anni, non rispondevo a un numero sconosciuto. Alla quarta chiamata, il terzo giorno consecutivo, mi è arrivato un messaggio vocale: “Andiamo bene, sei come i principi, festeggi tre giorni… sei furbo!”. Era lui, l’avevo riconosciuto, ma pensavo fosse uno scherzo. Ho richiamato, e una voce mi ha detto: “Vuole il suo amico? Glielo passo”. Ed era davvero lui. Abbiamo parlato della mia famiglia, di quanto mi mancasse Lucia. Era un’amicizia che stava crescendo sempre di più”.
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