“Io ho un cruccio, ho lasciato ammazzare deliberatamente una persona” raccontava qualche mese fa il dottor Michele Cavone di Potenza, senza sapere che il suo sfogo era stato registrato e che l’audio sarebbe finito sul sito Basilicata24. Ora il chirurgo è finito ai domiciliari, insieme al primario del reparto di Cardiochirurgia di Potenza, Nicola Marraudino e al collega Matteo Galatti.
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Sono accusati dell’omicidio colposo di Elisa Presta, di 71 anni, morta il 28 maggio 2013 durante un intervento all’aorta. Il sospetto è che sia stata vittima di un errore dei medici, poi fatto passare per una “normale” complicazione anche falsificando il registro operatorio. Secondo la Procura, l’operazione sarebbe continuata anche dopo che era stato constatato il decesso della donna, proprio per coprirne le cause effettive.