Prima un litigio durato una decina di minuti. Poi le urla che provenivano dalla casa di via Tagliamento a Montesilvano, in provincia di Pescara. Quindi un vicino di casa, Nicola, che lancia l’allarme avvertito dal fratello Marco a sua volta allertato dalle grida. Sul posto arrivano i vigili del fuoco, aprono la porta e davanti ai loro occhi la scena è terribile: una coppia Daniel Stefan Corbos e Cristine Florida Cicio, stesa a terra affiancata da due coltelli.
A grandi linee è la dinamica dell’omicidio suicidio che ha sconvolto la comunità della cittadina abruzzese. Moglie e marito di 50 anni, entrambi di origine romena e da 15 anni in Italia, sono stati trovati morti in cucina: a coordinare le attività di indagine il capitano Luca La Verghetta, comandante della compagnia di Montesilvano, affiancato dal capitano Donato Agostinelli che ha curato, con il personale della Scientifica, rilievi e acquisizione dei reperti. Anche se lo svolgimento dei fatti risulta abbastanza chiara, per completezza va attesa l’autopsia che il medico legale Paolo Ferrante effettuerà lunedì, incaricato dalla pm Fabiola Rapino.
A spingere l’uomo, rimasto senza lavoro, a commettere il tragico gesto sarebbero state le difficili condizioni economiche in cui versava ultimamente la famiglia. Il figlio di dieci anni, rimasto ormai orfano mentre era a scuola, è stato preso in carico da parte dei servizi sociali in attesa che la sorella di Cristine arrivi da Brazov, in Romania. A parlare del piccolo anche il sindaco di Montesilvano, Ottavio De Martinis: “Il bambino – ha spiegato – come disposto dal magistrato, è attualmente in un luogo sicuro, accudito dal personale specializzato. Si attende a breve l’arrivo dei parenti per potergli comunicare, con il supporto di uno psicologo, quanto accaduto oggi e per aiutarlo, in questo difficile percorso di elaborazione della tragedia”.
“In seguito sarà la magistratura minorile, dopo ovviamente accurate valutazioni, a decide del futuro del bambino – prosegue il sindaco -. La tragedia che ha colpito questa famiglia ha profondamente addolorato me e l’intera cittadinanza, ancora incredula. Il nostro primo pensiero durante queste ore è per il bambino rimasto orfano e per il quale faremo tutto il possibile, per tutelarlo e per supportarlo. In modo particolare da parte mia c’è la massima attenzione e disponibilità”.
All’esterno della casa, che si trova in una stradina lunga poche centinaia di metri dove tutti si conoscono, moglie e marito vengono descritti dai vicini come “brave persone, serie, sempre disponibili e benvolute da tutti”. Lui, dice chi li conosceva, lavorava come muratore e lei si arrangiava con dei lavoretti nelle case.