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Omicidio Noemi Durini: dopo le pesanti accuse nei suoi confronti, ecco arrivare la reazione di Fausto, l’amico della giovane uccisa dal fidanzatino 17enne

 

Ancora un colpo di scena intorno alla drammatica morte di Noemi Durini, la sedicenne di Specchia (un paesino in provincia di Lecce nel basso Salento) uccisa dal fidanzato Lucio di 17 anni che ha poi confessato l’omicidio. Un caso orribile, che ha scosso l’Italia e continua a tenere banco sui social. E che ha visto nei giorni successivi al ritrovamento del copro della povera ragazza un susseguirsi di accuse e parole al veleno tra i famigliari dei due protagonisti della vicenda. Tra gli ultimi personaggi entrati in scena c’era proprio lui, Fausto Nicolì, un amico di Noemi molto più grande di lei tirato in ballo proprio dal fidanzato responsabile del delitto. Andiamo con ordine: Lucio e i suoi parenti hanno sempre sostenuto che Noemi fosse un pericolo per loro, che avesse in mente di far loro del male. Fausto, a detta del diciassettenne, era in combutta con la sua fidanzatina per sterminare lui e la sua famiglia. Accuse subito rispedite al mittente dall’uomo, che aveva detto di Noemi ” Lei mi voleva bene, mi chiama papà. Tra noi ci sono stati sempre dei rapporti alla luce del sole”. (Continua a leggere dopo la foto)


Le parole di Lucio, però, hanno lasciato evidentemente il segno. E Fausto Nicolì ha deciso di dire basta. Stando di essere calunniato, ha deciso di denunciare il ragazzo e i suoi genitori, che non avevano esitato a loro volta a puntare il dito contro di lui. Intervistati a “Chi L’ha Visto?”, aveva accusato il meccanico originario di Patù di aver appoggiato un piano ordito da Noemi per uccidere la madre e il padre di Lucio, rei di osteggiare la loro relazione. L’uomo si era detto subito costernato per le terribile insinuazioni mosse nei suoi confronti. (Continua a leggere dopo le foto)

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Così in queste ore Lucio è passato dalle parole ai fatti, sporgendo querela per diffamazione aggravata contro i coniugi Marzo e per calunnia nei confronti del 17enne reo confesso dell’omicidio di Noemi Durini. Fausto aveva invece ammesso di aver colpito il padre di Lucio con dei pugni: “Il giorno del ritrovamento di Noemi (13 settembre ndr), erano le 13:30 e l’ho visto fuori dal bar con occhiali e cellulare, era baldanzoso… così ho fermato lo scooter e gli ho dato due cazzotti. Mi hanno fermato, ma io volevo mandarlo all’ospedale”.


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