Negli ultimi mesi, è partita una vera e propria campagna contro la produzione e l’utilizzo dell’olio di palma per la preparazione di alimenti (soprattutto biscotti e cioccolata). Anche Report, la scorsa domenica, ha dedicato un lungo servizio all’argomento. Ma c’è anche chi contesta i critici e parla di allarmi infondati. Come Giordano Masini su stradeonline.it.
Ecco i principali nodi sollevati proprio rispetto al programma di Rai Tre:
1- Le palme al posto delle foreste. Secondo Report la coltivazione dell’olio di palma non sarebbe sostenibile perché per fare spazio ai palmeti si sacrificano porzioni di foresta tropicale. L’impostazione del servizio però è molto scorretta, poiché per stabilire che qualcosa non è sostenibile, è necessario metterla a confronto con le sue alternative. Un ettaro di palme da olio produce 7 volte l’olio che produce un ettaro di girasoli. Questo vuol dire che se l’industria fosse costretta a sostituire l’olio di palma con altri oli vegetali, dovremmo destinare alla produzione di olio molta più terra coltivabile.
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2- Pesticidi. La coltivazione dell’olio di palma richiede meno acqua, pesticidi, fertilizzanti e combustibile di tutte le sue alternative non arboree.