Quello a carico di Erri de Luca è realmente, come affermano molti, un processo per un reato d’opinione? Lo scrittore sembra non darsi per vinto e dichiara che in tribunale ci andrà «per attaccare, non per difendermi». Di sicuro è una questione complicata, dal punto di vista giuridico, come sociale. Lui spiega di non essere contro i treni «ma contro quel treno» perché «quella montagna è velenosa. Bucarla significa liberare amianto». De Luca è a processo per avere, secondo l’accusa, istigato a delinquere, avendo giustificato gli attivisti No tav e spinti a compiere atti di sabotaggio affinché i lavori per la Torino-Lione vengano bloccati. La sua difesa la argomenta lui stesso in un colloquio con Repubblica.it.