L’inchiesta avviata sulla morte della piccola Nicole ha prodotto già alcuni “indagati”, perché è “necessario iscrivere quelli che hanno avuto” un compito per “consentire loro di avere tutti gli elementi per difendersi, ma per il momento non vi sono individuazioni di precise responsabilità”. Così il procuratore di Catania, Giovanni Salvi, che ha chiarito: “Il caso è complesso e ci vorrà del tempo: bisogna valutare l’origine dalla patologia, le cure prestate, la richiesta alle strutture specialistiche e il trasporto. Al momento è necessario comprendere le singole responsabilità, individuando ogni passaggio della catena che si è occupata della vicenda e analizzando i risultati della autopsia sul corpo della piccola. In questa vicenda, ha aggiunto, si inseriscono tanti aspetti: l’origine della patologia, le cure prestate alla bambina e le richieste alle strutture specialistiche, ma anche il trasporto e la gestione di ogni necessità”. Questa mattina sono stati convocati dall’assessore regionale alla Sanità della Sicilia Lucia Borsellino, i direttori generali, i direttori sanitari dei tre ospedali catanesi coinvolti nell’indagine sulla neonata morta per problemi respiratori durante il trasporto in autoambulanza da Catania a Ragusa. L’assessore non ha utilizzato mezzi termini e ha parlato di “vergogna” senza escludere che “voleranno delle teste”. Il ministro della Sanità Beatrice Lorenzin ha inviato gli ispettori nei tre ospedali catanesi in cui non c’era posto per soccorrere la neonata e il capo dello Stato in una telefonata al governatore Crocetta si sarebbe detto “incredulo”. Sulla vicenda indagano anche le Procure di Catania e di Ragusa.
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