Naufragio Costa Concordia, spunta la figlia dell’ex comandante, oggi in carcere e condannato a 16 anni di reclusione. Parole espresse in merito alla vicenda giudiziaria che ha fatto seguito al naufragio della Costa Concordia, di proprietà della compagnia di navigazione Costa Crociere, del gruppo Carnival Corporation & plc. L’episodio rappresenta ancora oggi, dopo 10 anni, uno dei più gravi naufragi della storia italiana.
La tragedia è avvenuta il 13 gennaio 2012, quando alle ore 21:45:07 la nave impattò contro il gruppo di scogli le Scole, nei pressi dell’Isola del Giglio, causando la morte di 32 morti tra i passeggeri e l’equipaggio. La nave era era comandata da Francesco Schettino.
Dopo ben 10 lunghi anni, a parlare è la figlia dell’ex comandante, Rossella Schettino, tramite i suoi canali social: “L’anniversario del naufragio non è un evento da celebrare, ma una triste ricorrenza che non dovrebbe lasciare spazio ad autocelebrazioni né generare onde emotive che potrebbero essere dannose per il prosieguo di iter giudiziari previsti dalla legge italiana ed europea”.
E ancora: “All’epoca dell’incidente ero appena 15enne e se esiste una scala di misurazione del dolore, il mio è prossimo a coloro che hanno perso gli affetti più cari. Rinnovo la mia più sincera e sentita vicinanza alle vittime”.
La ragazza oggi aggiunge: “Ritengo doveroso precisare che mio padre non ha mai più avuto contatti con l’avvocato Laino Donato, revocato da anni, rimango pertanto perplessa nel leggere che ha contribuito alla stesura della revisione così come riportato nell’articolo pubblicato dalla Giornalista Grazia Longo del quotidiano la Stampa in data 3 gennaio 2022 che tra l’altro riporta virgolettati attribuiti a mio padre che non ha mai pronunciato”.