“Non si può fare cassa e risanare i bilanci con il codice della strada sulla pelle degli automobilisti”, il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi ammonisce in questa maniera i Comuni, intervenendo in collegamento al Quattroruote Day. “Le spese di notifica sono molto chiare: non si possono mettere in quelle spese voci diverse. Se poi si troverà un cittadino che farà ricorso al giudice di pace, perché quelle spese di notifica sono inaccettabili, poi non si venga a piangere”. Non lascia spazio a fraintendimenti, prosegue così: “Da ministro dei Trasporti dico ai Comuni: attenzione, prima che succeda come con le strisce blu, non è che si può prendere e aggirare l’ostacolo”. Il ministro condanna la tendenza delle Amministrazioni comunali a gonfiare le spese di notifica per compensare lo sconto del 30%, previsto dalla legge per chi paga entro pochi giorni. La notifica, che prima doveva essere fatta entro 150 giorni (che il ministro Lupi considera una vergogna) ora deve essere fatta entro 90 giorni, termine che decorre “dal giorno in cui viene commessa l’infrazione”. Alcune amministrazioni comunali, invece, lo fanno decorrere dal giorno in cui i Vigili Urbani, dopo aver esaminato le foto del mezzo scattate dall’autovelox, accertano l’infrazione a carico dell’automobilista. Conclude Lupi invitando i Comuni anziché a caricare voci non dovute nelle spese di notifica, ad istituire delle tasse di scopo, perché “avere una tassazione indiretta a carico degli automobilisti è assolutamente una vergogna”.
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