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“È morto”. Il suo nome legato a particolari vicende italiane

  • Italia
Morto Federigo Mannucci Benincasa

Se n’è andato all’età di 88 anni l’uomo dei misteri, Federigo Mannucci Benincasa l’ufficiale dei carabinieri che per 20 anni, dal 1971 al 1991, fu capocentro a Firenze del Sismi: i servizi segreti italiani. Il suo nome legato ai presunti depistaggi per l’inchiesta sulla strage di Ustica e di Bologna. Dopo un lungo iter processuale era stato assolto dalle accuse. Stesso destino ebbe un secondo processo legato a al ritrovamento, nel 1993, “di fucili mitragliatori e di 5.000 proiettili in un monolocale all’interno di un palazzo del centro storico di Firenze”, scrive Repubblica.


Ustica e Bologna rappresentano due dei momenti più cupi e misteriosi della storia repubblicana. L’ex estremista Marco Affatigato, che doveva essere incolpato tramite una falsa segnalazione, racconta a proposito di Bologna: “Il tenente colonnello Mannucci Benincasa venne incaricato dal suo superiore generale Santovito, piduista, di comunicare il mio nominativo allorché a Bologna avvenisse un fatto grave che avrebbe procurato molti morti, un attentato”.

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Morto Federigo Mannucci Benincasa


Morto a 88 anni ‘l’uomo dei misteri’ Federigo Mannucci Benincasa


“E siamo a giugno 1980. Quando, nei cieli di Ustica, scoppiò l’aereo Dc 9 Itavia che era partito da Bologna il tenente colonnello Mannucci Benincasa pensò che fosse quello il fatto grave ed ebbe a telefonare al Corriere della Sera per indirizzare le indagini, subitamente, sulla destra estrema attraverso il mio nominativo”.

Morto Federigo Mannucci Benincasa


“I particolari che egli fornì nel corso della telefonata – orologio Baume&Mercier e altri che sarebbero dovuti servire per l’identificazione del cadavere – gli furono comunicati dai canali del Sismi. Questi canali, in conseguenza alle indagini fatte, venne appurato che furono il tenente colonnello Amos Spiazzi e il militante di estrema destra Marcello Soffiati”.

Morto Federigo Mannucci Benincasa


“Come detto prima, però, si trattò di un errore di Mannucci Benincasa comunicare il mio nominativo in quella occasione perché la stessa cosa riavvenne con la strage di Bologna dove il Sismi comunicò, e questo attraverso Santovito, al procuratore capo di Bologna Guido Viola, il mio nominativo”.


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