Tragedia a Nepi, nel Viterbese. Una donna è morta dopo un pranzo in famiglia: in ospedale la figlia e il genero, dimessi nelle ore scorse e salvi per miracolo. Il dramma si è consumato ieri, domenica 17 novembre, dopo il pasto i tre si sono sentiti male simultaneamente: da qui la corsa al policlinico Gemelli di Roma dove sono stati ricoverati d’urgenza. Purtroppo per l’80enne era ormai troppo tardi, e nonostante le tempestive terapie, la donna è deceduta a causa della forte intossicazione.
Secondo quanto ricostruito finora, letali per la donna sono stati i funghi, raccolti nella zona e mangiati nella convinzione che fossero commestibili. Tuttavia, si trattava di esemplari velenosi che hanno generato un’intossicazione grave.
Nepi, mangiano funghi velosi: morta 80enne
Sembra che il fungo incriminato fosse l’amanita phalloides. Come spiega la rivista specializzata Funghi Magazine, Amanita phalloides “è uno dei funghi velenosi più pericolosi dei nostri boschi”. Ha un aspetto spesso simile a quello di funghi commestibili, come alcune varietà di Agaricus (champignon)”.
“E altri funghi non velenosi, il che lo rende estremamente pericoloso per chi raccoglie funghi selvatici senza esperienza. L’ingestione provoca inizialmente sintomi gastrointestinali come nausea, vomito e diarrea entro 6-12 ore. Dopo una breve fase di apparente miglioramento, può sopraggiungere un grave danno epatico e renale”.
“Portando a insufficienza multiorgano e, in molti casi, alla morte senza un trattamento medico intensivo”. I casi di sopravvivenza, in generale, sono davvero molto pochi.