“È morta di caldo”. Agnese, la tragedia della bimba di un anno morta in macchina, è polemica dopo quel “Può succedere a tutti”, ma ecco come stanno le cose. Una tragedia ha colpito la comunità di Venezia e i suoi dintorni con la morte di Agnese, una bambina di appena un anno e mezzo, dimenticata in auto dal padre sotto il sole cocente. L’incidente è avvenuto a Marcon, una località industriale alle porte di Venezia, dove il padre della piccola lavora.
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Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo avrebbe dovuto portare Agnese all’asilo nido, ma per un tragico errore l’ha dimenticata nel seggiolino dell’auto, parcheggiata nel piazzale della ditta di illuminazione Lodes. Nonostante le temperature estive potessero superare i 30 gradi all’esterno, all’interno dell’abitacolo la situazione era ben peggiore, con temperature che possono raggiungere e superare i 50 gradi Celsius in pochi minuti. L’allerta è scattata solo dopo che i colleghi di lavoro del padre hanno notato la bambina chiusa in auto. Quando l’uomo è tornato al veicolo e ha aperto la portiera, si è reso conto della tragedia. Ha immediatamente chiamato i soccorsi, ma per Agnese non c’era più nulla da fare.
“È morta di caldo”. Agnese, la tragedia della bimba di un anno
I tentativi di rianimazione da parte dei sanitari del 118, giunti rapidamente sul posto, si sono rivelati vani. La piccola è stata dichiarata morta all’arrivo al pronto soccorso. La notizia della morte di Agnese ha suscitato un’ondata di dolore e incredulità tra amici e familiari, ma anche nella comunità locale. Molti si sono espressi sui social media, offrendo le loro condoglianze e supporto alla famiglia devastata da questa immane perdita. “Non ci sono parole per descrivere il dolore di una simile tragedia”, ha scritto un amico del padre.
Questo tragico evento riporta alla luce il tema della Forgotten Baby Syndrome, una sindrome che ha causato la morte di oltre mille bambini in tutto il mondo. In Italia, dal 2019 è in vigore una legge che impone l’uso di seggiolini auto dotati di dispositivi anti-abbandono, progettati per avvisare i genitori della presenza del bambino in auto. Tuttavia, nonostante queste misure, incidenti simili continuano a verificarsi.
Le autorità sanitarie locali stanno fornendo supporto psicologico ai genitori di Agnese, che si trovano ora ad affrontare un dolore incommensurabile. La comunità di Marcon è in lutto, e i funerali della piccola si svolgeranno nei prossimi giorni, un momento di raccoglimento per ricordare una vita spezzata troppo presto. Questa tragedia non solo mette in luce i rischi legati all’abbandono dei bambini in auto, ma solleva anche interrogativi su come prevenire eventi simili in futuro. La speranza è che la storia di Agnese possa servire da monito per tutti, affinché simili tragedie non si ripetano mai più.