Una tragedia improvvisa e sconvolgente ha colpito una famiglia italo-slovacca, lasciando dietro di sé dolore, sgomento e un’eco di commozione che ha attraversato confini e comunità. Una bambina di appena cinque anni è morta in seguito a una violenta emorragia cerebrale, un evento fulmineo che ha stroncato la sua giovane esistenza senza alcun preavviso. Era il 9 aprile quando, in una mattina come tante, la piccola ha iniziato a sentirsi male. La madre, con prontezza e disperazione, ha chiamato i soccorsi, ma fin da subito le condizioni si sono mostrate gravissime.
La corsa in ospedale è stata immediata. La bambina è stata trasferita con urgenza in una struttura sanitaria a Pezinok, poco distante da Bratislava. I medici hanno tentato il possibile per salvarle la vita, ma i sintomi neurologici erano già troppo avanzati. La notizia ha attraversato l’Europa e ha raggiunto il padre, residente in Italia, che ha preso il primo volo per raggiungere la figlia. Quando è arrivato, ha trovato la piccola già ricoverata in condizioni disperate. Le sue parole, rilasciate con voce rotta dal dolore, raccontano uno strazio che si fatica persino a immaginare: “Era bellissima anche se stava malissimo”, ha detto. “Il suo problema era al cervello. Nessuno poteva prevedere una cosa del genere, è stata una mazzata inimmaginabile”.

Muore a 5 anni la figlia di Gianni Cestaro
Il padre è Gianni Cestaro, figura nota nella comunità di Preganziol, in provincia di Treviso, dove è conosciuto come imprenditore e per il suo impegno politico. La bambina si chiamava Emmka Cestaro Bobekova e viveva in Slovacchia con la madre, Tatiana. La loro famiglia era divisa dalla distanza geografica, ma unita da un legame profondo che la tragedia ha infranto in modo crudele. Tre giorni dopo l’inizio del calvario, Emmka è stata dichiarata morta. L’annuncio ha suscitato una grande ondata di dolore sia in Slovacchia che in Italia, dove molti conoscevano il padre per la sua recente candidatura a sindaco.

Nonostante l’angoscia, i genitori della piccola hanno compiuto un gesto di straordinaria umanità. Hanno deciso di donare gli organi della loro figlia, trasformando un dolore senza nome in un atto d’amore. Un atto che ha ridato speranza ad altri bambini, strappati a loro volta alla sofferenza grazie a una scelta difficile ma carica di significato.

A Preganziol, la notizia ha commosso profondamente l’intera cittadinanza. In molti hanno voluto esprimere vicinanza e solidarietà, unendosi al lutto della famiglia con messaggi e testimonianze di affetto. La perdita della piccola Emmka ha lasciato un segno profondo anche tra coloro che non la conoscevano di persona, ma che hanno sentito forte il richiamo di una tragedia che tocca le corde più intime dell’animo umano.
Resta il vuoto incolmabile di una vita interrotta troppo presto, di un’infanzia negata da un destino crudele e improvviso. Ma resta anche la luce di un ultimo gesto che ha trasformato la morte in possibilità, il lutto in dono, la fine in speranza. Un lascito prezioso che racconta, nel mezzo del dolore, la forza silenziosa e immensa dell’amore di due genitori.