All you need is love? Non tanto, almeno per Paul McCartney. Lo si comprende dalle sue parole – forti e polemiche – sulla morte violenta di John Lennon. Intervistato da Esquire, secondo Paul, difatti, Lennon ci avrebbe guadagnato dalla sua morte. Paradossale, sì, ma il senso è proprio questo: l’omicidio di John Lennon lo ha fatto entrare nell’olimpo dei martiri dell’arte relegando mister McCartney e gli altri Beatles nel dimenticatoio.
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Afferma McCartney: “Quando i Beatles si sono sciolti eravamo tutti uguali, alla pari. Ognuno faceva i suoi dischi. Quando spararono a John, oltre all’orrore puro della tragedia, la cosa che si pensava era ok, adesso John è un martire. Un Jfk. Quello che è successo è che la cosa ha iniziato a frustrarmi perché la gente iniziava a dire: ‘Beh, lui era i Beatles’. E io, George e Ringo pensavamo: ‘Beh, aspetta un attimo. Un anno fa eravamo tutti sullo stesso piano'”.
A rincarare la dose anche la controversa Yoko Ono, che dichiarava alla stampa che per il gruppo McCartney non faceva altro che prenotare la sala prove. Edd ecco la reazioe di McCartney: “Vaffanculo cara! Aspetta un attimo, io ho solo prenotato il fottuto studio?”.
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