Matteo Messina Denaro, trovato e perquisito il covo del super boss di Cosa Nostra. Ieri mattina la notizia della sua cattura aveva campeggiato sui media di tutto il mondo. Un’operazione lunga e complessa coordinata dalla Procura di Palermo, da pochi mesi guidata da Maurizio de Lucia, insieme ai Carabinieri del ROS. “Penso che giornate come questa vadano ricordate. Sto ragionando di come celebrare questa giornata in Italia”, aveva detto subito dopo la diffusione della notizia Giorgia Meloni.
E ancora: “Abbiamo la giornata dedicata alle vittime di mafia ma non abbiamo una giornata dedicata a quegli uomini e a quelle donne che con il loro lavoro hanno consentito all’Italia di sferrare colpi pesanti al cancro della mafia. E penso che in questa nazione serva celebrare anche le vittorie”. Sul futuro del boss il premier era stato categorico.
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Matteo Messina Denaro, il covo nel centro di Campobello di Mazara
“Matteo Messina Denaro andrà al carcere duro perché quell’istituto esiste ancora grazie a questo governo. Quindi qualcuno dovrebbe spiegarmi su che cosa si sarebbe fatta una eventuale trattativa”. ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ospite di ‘Quarta Repubblica’ su Rete 4. Ieri notte Messina Denaro è stato infatti trasferito da Palermo al carcere di massima sicurezza dell’Aquila.
Un carcere dove, prima di lui, erano stati rinchiusi anche Leoluca Bagarella e Totò Riina. Intanto, alle prime luci dell’alba, sono partite le perquisizioni del covo individuato nella notte in via Cb31 a Campobello di Mazara dai carabinieri del Ros. L’appartamento è in via Cb 31, nel centro del paese, la perquisizione è andata avanti per tutta la notte coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Guido che da anni indaga sull’ex latitante di Cosa nostra.
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— Local Team (@localteamtv) January 17, 2023
All’interno dell’appartamento, definito dagli investigatori come “l’abitazione di una persona normale”, non sono state trovate armi, come apprende l’Adnkronos, mentre i carabinieri hanno trovato molti abiti di lusso, firmati, diversi profumi, anche questi di lusso, e un arredamento definito “ricercato”. Per la perquisizione del covo del boss sono al lavoro anche i Ris dei carabinieri, i Reparti di investigazioni scientifiche. Saranno loro a repertare gli oggetti che si trovano nel covo dell’ex latitante.