Tragedia in famiglia, la scoperta choc del figlio. Scoppia il caso sulla morte della coppia di coniugi ritrovati morti in casa dal figlio convivente. La drammatica vicenda è avvenuta nei locali dell’appartamento di Corbetta, Milano, e più precisamente in via Piave. Lo scenario da incubo sotto gli occhi del figlio 24enne: i corpi di Lugi Buccino e di Vita Di Bono scoperti in camera da letto in una pozza di sangue. Si apre il fascicolo di indagini per risalire all’esatta ricostruzione dei fatti.
Luigi Buccino e Vita Di Bono trovati morti in casa, la scoperta choc del figlio. Lui 54 anni compiuti a settembre, lei 47 anni. Non appena il figlio ha fatto ritorno a casa ha trovato i corpi dei genitori in una pozza di sangue. Il ragazzo di appena 24 anni ha subito allertato i soccorsi e le forze dell’ordine. L’allarme è stato lanciato verso le 15:10 circa.
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Luigi Buccino e Vita Di Bono trovati morti in casa, la scoperta choc del figlio. Le prime ipotesi sul caso
Non appena lanciato l’allarme, sul posto sono intervenute le squadre dei carabinieri della compagnia di Abbiategrasso e i soccorsi del 118. Cala il mistero sulle cause che avrebbero condotto all’omicidio. Stando alle prime informazioni raccolte, Vita era affetta da disturbi di natura mentale. A riferirlo, i vicini di casa interrogati dagli inquirenti. La donna in passato aveva già tentato di togliersi la vita.

Durante la fase di rilievo, gli inquirenti hanno trovato sui corpi diversi segni di fendenti, dunque al momento l’ipotesi avanzata mira a supporre che si sia trattato di un omicidio suicidio. A sferrare i colpi, probabilmente, la donna, caasalinga, dapprima sul corpo del marito, muratore di professione, assorto nel sonno, e poi su se stessa e con la stessa arma, fino ad andare incontro alla morte.


“L’unica cosa che mi sento di chiedervi in questo momento è di non alimentare voci, rispettare la famiglia distrutta da questo dolore immenso e dedicare una preghiera”, il commento che il sindaco di Corbetta, Marco Ballarini, ha affidato a Facebook. In ogni caso, secondo quanto finora appreso, sembra che non esista traccia di denunce pregresse né vecchi interventi delle forze dell’ordine.