Si è spenta a 63 anni, dopo una breve ma grave malattia, Anna Matscher, una delle figure più apprezzate e originali del panorama gastronomico altoatesino. Autodidatta, determinata e profondamente legata al suo territorio, Matscher ha saputo trasformare una vocazione personale in un punto di riferimento dell’alta cucina, conquistando la stima di critici e colleghi.
Insieme alla sua famiglia, Anna gestiva il celebre ristorante Zum Löwen a Tesimo, un luogo dove la tradizione altoatesina incontrava l’eleganza dell’alta cucina. Nel 1997, la sua abilità fu riconosciuta ufficialmente con l’assegnazione della stella Michelin. Negli anni a seguire, ottenne altri prestigiosi riconoscimenti, tra cui il titolo di “Cuoca dell’anno” per l’Alto Adige, conferitole dal Gault&Millau-Genussguide.
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Anna Matscher e come ha scoperto la passione per la cucina
Eppure, il percorso che l’ha condotta dietro ai fornelli non è stato lineare. Sul sito del suo ristorante, raccontava con sincerità e ironia: “La mia strada ha preso una deviazione improvvisa verso Vienna, dove a 18 anni ho imparato a fare la massaggiatrice. È stato lì, quasi per caso, che ho trovato la mia vera vocazione”.

La cucina per Anna non era solo tecnica, ma espressione profonda di sé: “Cucinare è molto più di una professione. È una passione che mi accompagna da quando ero bambina, trasmessami da mia madre e affinata attraverso anni di sperimentazione”, scriveva con orgoglio. Oltre alla guida del ristorante, Anna Matscher era anche autrice di libri di cucina, promotrice di corsi e instancabile divulgatrice della cultura gastronomica locale. Il suo approccio autentico e senza compromessi ha lasciato un’impronta duratura in chi l’ha conosciuta e nei tanti allievi che ha ispirato.


A causa della sua malattia, il Zum Löwen ha temporaneamente chiuso le sue porte, ma la famiglia ha già annunciato la prossima riapertura, con un messaggio che racchiude in poche parole lo spirito di Anna: “Siamo tornati, meno elaborati, ma altrettanto buoni”. Un ritorno che sarà certamente carico di emozione, ma anche di gratitudine per tutto ciò che Anna Matscher ha rappresentato: una donna che ha fatto della passione un mestiere, della semplicità un’arte e dell’Alto Adige un luogo ancora più ricco di gusto e umanità.
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