Un diciottenne vicino di casa di Andrea Loris Stival, il bambino ucciso sabato a Santa Croce Camerina (Ragusa), è stato interrogato fino a tarda sera dagli inquirenti, che hanno nuovamente sentito anche Orazio Fidone, il cacciatore che ha ritrovato il cadavere del piccolo. Entrambi sono stati ascoltati come persone informate sui fatti.
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L’inchiesta della Procura di Ragusa senza indagati e si muove senza tralasciare alcuna pista anche se ci sono alcune ipotesi che vengono considerate più solide e alla cui verifica si sta lavorando. Si continua pure a cercare lo zainetto blu con cinghie gialle che Loris aveva con sé.
Le tre piste
Nella prima predomina lo stesso pensionato con la passione della caccia che sabato pomeriggio ha ritrovato Loris Stival, Orazio Fidone.
Nella seconda compare “un quindicenne” o comunque “un ragazzo più grande” che in altre occasioni i compagnetti di scuola di Loris avrebbero visto allontanarsi con il bimbo sparito sabato mattina.
Il terzo identikit da comporre porta a una persona che per il bambino doveva essere “familiare”, nel tentativo di mettere a fuoco la personalità di un soggetto che ha avuto occasioni di incontro con il piccolo perché conoscente, amico o parente di genitori, nonni, zii.