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“Lo ha fatto fino alla fine”. Papa Francesco, gli ultimi istanti e quel pensiero fisso nel cuore

  • Italia

Una mattina che segna un momento storico e carico di emozione per milioni di fedeli in tutto il mondo. Papa Francesco è morto oggi, lunedì 21 aprile, poco dopo le 7.30, lasciando un vuoto profondo nella comunità cattolica e non solo. La notizia è stata annunciata ufficialmente dal cardinale Kevin Farrell, prefetto del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, che con parole intrise di dolore e riconoscenza ha detto: “Carissimi fratelli e sorelle, con profondo dolore devo annunciare la morte del nostro Santo Padre Francesco. Alle ore 7:35 di questa mattina il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre”.

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Soltanto ieri, il Pontefice era apparso in pubblico per celebrare la Santa Pasqua nella basilica di San Pietro, un’apparizione che aveva rassicurato i fedeli dopo il recente ricovero al Policlinico Gemelli per una polmonite bilaterale. Era stato dimesso da poco, trascorrendo la convalescenza nella residenza di Santa Marta, e sembrava pronto a riprendere, seppur con prudenza, i suoi impegni. L’immagine di lui che benedice i fedeli dalla piazza gremita aveva commosso molti, segno di una volontà incrollabile nonostante la fragilità del corpo.


Papa Francesco, fino all’ultimo ha retto la Chiesa con coraggio

A prendere la parola dopo la diffusione della notizia è stato anche il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana, che ha dichiarato: “È un momento doloroso e di grande sofferenza per tutta la Chiesa”. E in un messaggio pieno di spiritualità ha aggiunto: “Affidiamo all’abbraccio del Signore il nostro amato Papa Francesco, nella certezza, come lui stesso ci ha insegnato, che ‘tutto si rivela nella misericordia; tutto si risolve nell’amore misericordioso del Padre’. Chiedo a tutte le Chiese in Italia che siano suonate le campane delle chiese in segno di lutto e che siano favoriti momenti di preghiera personale e comunitaria, in comunione tra di noi e con la Chiesa universale”.

L’intera Chiesa cattolica piange dunque la scomparsa del suo 266esimo Papa, eletto il 13 marzo 2013 al soglio pontificio dopo le dimissioni di Benedetto XVI. Jorge Mario Bergoglio, primo pontefice proveniente dal continente americano e primo gesuita a salire al soglio di Pietro, ha segnato un’epoca di profondo cambiamento, portando nella Chiesa una visione pastorale incentrata sulla misericordia, sull’inclusione e sull’attenzione verso gli ultimi. Il suo pontificato ha attraversato sfide epocali, dalle crisi migratorie alla pandemia, sempre con l’intento di offrire speranza e conforto.

La sua morte, improvvisa nella sua concretezza ma al tempo stesso intrisa di una serenità spirituale che lui stesso ha predicato fino all’ultimo respiro, apre ora un periodo di lutto e riflessione. Il ricordo del suo sorriso mite, della sua voce che parlava al cuore delle persone, delle sue parole sempre rivolte alla pace e alla fratellanza, rimarranno impressi nella memoria collettiva. Il mondo oggi saluta non solo un Papa, ma una guida spirituale che ha segnato un’epoca e che continuerà a vivere nel cuore di chi lo ha ascoltato e amato.


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