Marilena Petruccioli non perderà il lavoro, ma c’è da scommettere che sarà molto più attenta a quello che scrive su Facebook. Nei giorni scorsi il suo caso era finito su tutti i giornali e anche in Parlamento con un’interrogazione di Sel. Dipendente e rappresentante sindacale della Perugina-Nestlè di San Sisto, a Perugia, era stata licenziata “per giusta causa” dopo alcuni post pubblicati online sul suo diario. In uno, ad esempio, se la prendeva con “tutti quei dirigenti che, da bravi furbetti, hanno utilizzato il loro ruolo per sistemare amichetti, parenti, amichette”, in un altro con un capo del personale che avrebbe detto che serviva “il collare” per alcuni dipendenti e che avrebbe avuto il vizio di occupare il parcheggio invalidi quando andava in palestra. (continua dopo la foto)
Dopo le proteste e un incontro con i sindacati, la Nestlè ha però fatto marcia indietro. É stata chiarita, spiega l’azienda in una nota, la “vicenda della rappresentante sindacale della Perugina che aveva pubblicamente criticato i responsabili di fabbrica su alcuni social media”, e contro di lei ci sarà solo un “mero provvedimento disciplinare, che non mette in discussione la continuità del rapporto”. Nell’incontro è stata però”comunemente riconosciuta la non appropriatezza dei commenti riportati sui social media, in quanto avrebbero potuto trasmettere messaggi fuorvianti”.