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Omicidio Laura Ziliani, il patrimonio dell’ex vigilessa “uccisa per l’eredità”

  • Italia
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Proseguono le indagini per l’omicidio di Laura Ziliani, l’ex vigilessa e impiegata comunale a Roncadelle scomparsa l’8 maggio scorso a Temù nel bresciano e ritrovata cadavere l’8 agosto. Paola e Silvia Zani e il fidanzato, il 27enne Mirto Milani, sono stati arrestati con l’accusa di avere ucciso la madre delle ragazze per impossessarsi dell’eredità.

Ieri il ‘trio criminale’, come è stato ribattezzato nelle carte dell’inchiesta, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Silvia, 27 anni e Paola, 19, sono in cella insieme, nel carcere di Verziano, mentre Mirto Milani, 27 anni, laureato in psicologia, residente nella bergamasca, è detenuto in isolamento nel carcere di Canton Mombello. Secondo i magistrati i tre giovani avrebbe mostrato “efficienza criminale” e non “comune freddezza” nel sopprimere Laura Zilian. In base alla ricostruzione accusatoria la donna sarebbe stata stordita con un composto a base di Bromazepam, un ipnotico-ansiolitico e poi uccisa, forse soffocata con un cuscino.

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Laura Ziliani, a quanto ammonta il patrimonio della donna

Come detto mercoledì 29 settembre erano in programma gli interrogatori dei tre indagati. Paola e Silvia Zani e il fidanzato Mirto Milani (che aveva una relazione anche con Paola) si sono avvalsi della facoltà di non rispondere e la procura di Brescia valuta di interrogarli tra qualche giorno. Le due figlie di Laura Ziliani e il fidanzato della maggiore, secondo gli inquirenti, hanno “ucciso per i soldi dell’eredità”.

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Ma a quanto ammontava il patrimonio della donna? Il valore complessivo degli immobili è stimabile fra i 3 milioni e i 3 milioni e mezzo di euro. Quindici diverse proprietà immobiliari e sette terreni agricoli fra i Comuni di Brescia, Concesio, Temù e Malonno. Questi erano stati ereditati dopo la morte del marito e ovviamente le tre figlie avevano delle quote. Laura Ziliani invece era l’unica proprietaria di due immobili: un grande locale commerciale e un magazzino di 34 metri quadri a Concesio.

Di un terreno edificabile e dei terreni a Temù, Laura e le tre figlie dividevano le quote insieme ad altri cinque proprietari. Un’altra casa a Malonno, con tre pertinenze annesse, era invece per quattro sesti di proprietà della vittima, che aveva anche due terzi di un terreno edificabile anche a Malonno. La vittima percepiva circa 1100 euro di stipendio, altri 1000 per la pensione di reversibilità del marito e 250 euro circa come pensione di invalidità.


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