La storia di Poveglia, isola lagunare venduta all’asta poco tempo fa e aggiudicata per 513.000 euro non è ancora conclusa. L’industriale veneziano Luigi Brugnaro, vincitore dell’asta, ne voleva fare un centro turistico d’élite, ma i tecnici del Demanio, non hanno ritenuto congrua la sua offerta e l’hanno rigettata. Nuove speranze quindi per i cittadini veneziani che si erano riuniti in un comitato, Poveglia per tutti, e avevano partecipato all’asta tentando di restituire l’isola ai cittadini. In poco tempo erano riusciti a raccogliere circa 400.000 euro grazie alle sottoscrizioni provenienti da tutto il mondo ma non fu abbastanza. Con la decisione del Demanio tutto è ancora in discussione: il Comune di Venezia potrebbe far valere il suo diritto di prelazione, acquistare l’isola e poi cederla all’associazione Poveglia per tutti, ma con lo scandalo delle tangenti del Mose e il sindaco ai domiciliari è probabile che non ci sia la prontezza d’animo necessaria per prendere in mano la situazione. Così i membri dell’associazione pensano di rivolgersi direttamente ai ministeri interessati: «A noi piacerebbe avere un rapporto diretto in sede governativa con due Ministeri: Economia e Beni culturali» ha spiegato al Corriere del Veneto Paolo Pesola, portavoce dell’associazione. «Abbiamo dimostrato che l’isola è un bene di interesse pubblico. Che c’è una collettività che si è mobilitata. Allora possiamo dire ai due ministeri: tenete la proprietà dell’isola, che resti al Demanio. Però troviamo un modo per gestirla, esploriamo tutte le possibilità giuridiche perché ci sia un’affidamento diretto».