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Un altro drammatico caso di femminicidio, Teresa uccisa dal marito

  • Italia
Omicidio Uccisa Marito

Nel tardo pomeriggio di mercoledì 16 aprile, la cittadina di Samarate, in provincia di Varese, è stata scossa dall’ennesimo episodio di violenza che ha portato alla morte di una donna. Si tratta di Teresa Stabile, 57 anni, uccisa a coltellate dall’uomo da cui si stava separando, Vincenzo Gerardi, suo coetaneo. I due si trovavano all’interno di un’auto parcheggiata nel cortile di una palazzina in via San Giovanni Bosco, a pochi metri dal centro del paese, quando è avvenuta l’aggressione.

Secondo quanto emerso dalle prime indagini, Gerardi avrebbe atteso il rientro della donna dopo il lavoro. Una volta salita in macchina, l’uomo l’avrebbe colpita con ferocia, infliggendole numerose coltellate in una manciata di secondi. Non le ha lasciato scampo, impedendole persino di tentare una fuga o chiedere aiuto. L’aggressione si è consumata davanti agli occhi di un passante che, mentre portava a spasso il cane, ha notato la scena e immediatamente allertato i soccorsi chiamando il 112.

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Omicidio a Samarate (Varese): moglie uccisa dal marito

I sanitari del 118 sono arrivati in pochi minuti e hanno trovato Teresa ancora viva, ma in condizioni gravissime. Dopo averla intubata, l’hanno trasportata d’urgenza all’ospedale di Legnano, dove però ogni tentativo di salvarla si è rivelato inutile: la donna è deceduta poco dopo l’arrivo al pronto soccorso. La notizia ha subito scatenato una reazione di dolore e sconcerto nella comunità, che conosceva la vittima come una persona discreta, riservata, dedita al lavoro e ai figli.

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Nel frattempo, le forze dell’ordine si sono messe sulle tracce dell’aggressore, che era fuggito a piedi dopo l’attacco. I carabinieri della compagnia di Busto Arsizio hanno avviato le ricerche nella zona tra le frazioni di Verghera e San Macario. Gerardi è stato rintracciato poche ore dopo, mentre tentava di togliersi la vita con lo stesso coltello usato per uccidere la moglie. I militari sono riusciti a fermarlo solo grazie all’uso del taser, evitando così che si consumasse un altro dramma.

Le prime evidenze raccolte dagli inquirenti fanno ipotizzare un agguato pianificato con cura. L’uomo avrebbe aspettato l’ex compagna davanti alla villetta in cui lei si era trasferita da qualche tempo, dopo l’inizio della separazione. Appena l’ha vista, è salito in auto con lei e l’ha colpita. Alcune fonti riferiscono che Teresa avesse manifestato più volte timore per il comportamento aggressivo e minaccioso dell’ex marito. Tuttavia, non risultano denunce ufficiali a carico di Gerardi, anche se le indagini proseguono per ricostruire eventuali precedenti segnalazioni o episodi di violenza domestica.

La coppia, legata da una lunga storia coniugale, aveva due figli, il maggiore dei quali ha 28 anni. Ora la tragedia lascia una famiglia spezzata e una comunità sgomenta, ancora una volta costretta a fare i conti con un femminicidio che pare si sarebbe potuto evitare. Un delitto che riapre con forza il dibattito sulla prevenzione della violenza di genere e sulla necessità di dare ascolto, sostegno e protezione a chi denuncia o anche solo manifesta il timore di essere in pericolo.


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