Sono indagati a piede libero per duplice omicidio colposo e omissione di soccorso i due turisti tedeschi che erano alla guida del motoscafo Riva di loro proprietà che ha travolto Umberto Garzarella, 37 anni, e Greta Nedrotti, 25 anni. Lui era titolare con il padre di una ditta di manutenzione caldaie, la Immergas. E lei, dieci anni di meno, studentessa e impiegata in uno studio fiscale, di Toscolano. Il quotidiano Il Giorno ha ricostruito la vicenda.
L’episodio ha assunto contorni più nitidi solo con il passare delle ore. Inizialmente sembrava un giallo: alle cinque un pescatore ha avvistato nelle acque di Portese, a San Felice del Benaco, di fronte a Salò, la barchetta semidistrutta. A bordo c’era un uomo con lacerazioni varie, scrive Il Giorno. Si tratta di Umberto Garzarella, proprietario della barca, titolare con il padre di una ditta di manutenzione caldaie, la Immergas. Insospettiti dallo scenario, i carabinieri e la Guardia costiera hanno approfondito. E hanno scoperto gli antefatti.
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Garzanella aveva trascorso il pomeriggio in compagnia di amici a Salò dove aveva assistito dal lago al passaggio della Millemiglia. Dopo aver cenato in piazza, alle 22.30 l’artigiano era salpato nuovamente per un giro. Con lui c’era Greta Nedrotti, racconta Il Giorno. Della ragazza si erano perse le tracce fino alle 17 di ieri. Poi al culmine di una giornata frenetica di ricerche ad opera dei vigili del fuoco di Salò, impegnati a scandagliare il Garda con i colleghi sommozzatori arrivati da Milano, i volontari del Garda e la Guardia costiera, nel pomeriggio un robot l’ha rintracciata sott’acqua al largo di Portese.
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Sbalzata nel Garda intorno a mezzanotte, così ritiene chi indaga, da un Acquarama che sembrerebbe appartenere ai turisti tedeschi, rientrati in porto nel cuore della notte con il motoscafo danneggiato, e con segni della vernice del barchino appena falciato, e alcune contusioni. Tornati sulla terraferma, i due si sono diretti in albergo senza dire alcunché, né denunciare. “C’è stato un boato fortissimo nel cuore della notte”, raccontano alcuni testimoni, come riporta Il Giornale di Brescia.
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Si tratta di due giovani coniugi che stavano passando il fine settimana in una villetta sul lago di Garda e che dal giardino hanno assistito allo schianto tra l’imbarcazione dei turisti e quella di Umberto, ormeggiata. Infatti la loro segnalazione è stata decisiva per far sì che i sommozzatori recuperassero il corpo di Greta Nedrotti dispersa dopo l’impatto e trovata a quasi 100 metri di profondità. Una versione che contraddice quella dei turisti tedeschi: “Era buio e non ci siamo accorti di nulla”. Intanto, la Procura di Brescia ha disposto l’autopsia sui corpi del 37enne Umberto Garzarella e della 25enne Greta Nedrotti.