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“Il femminicidio? Colpa delle mogli”: l’assurda teoria dal palco del Family Day

  • Italia

 

Il femminicidio? Colpa della donna. Ecco la perla che Kiko Arguello, iniziatore del cammino neocatecumenale, ha lanciato dal palco del Family Day sabato 20 giugno a Roma causando imbarazzi e reazioni in Vaticano. Come riporta l’Huffington Post, quello che era sfuggito finora è il fatto che Arguello durante la sua lunga orazione ha dato la sua personale interpretazione del femminicidio analizzando le motivazioni che possono spingere un uomo a uccidere moglie e bambini: poiché un marito “si nutre dell’amore della moglie”, quando la moglie lo abbandona “il primo moto (sic) è quello di ucciderla” perché “sperimenta il non essere amato e il non amore è un inferno”.

Ecco le parole di Arguello che viene spesso applaudito dalle migliaia di persone a San Giovanni durante la manifestazione contro le unioni civili e la “teoria gender”: “Ci sono tanti casi di questo tipo (femminicidio, ndr), dicono che questa violenza di genere sia causata dalla dualità maschio-femmina ma per noi non è così. Quest’uomo (si riferisce a un caso di cronaca nera in Svizzera, dove Matthias Schepp ha rapito le figlie e poi si è ucciso, ndr) ha ucciso le bambine per un’altra ragione. Se quest’uomo è ateo nessuno gli conferisce l’essere come persona, ha solo una moglie che gli dà un ruolo: “Tu sei mio marito” e così lui si nutre dell’amore della moglie. Ma se la moglie lo abbandona e se ne va con un’altra donna quest’uomo può fare una scoperta inimmaginabile, perché questa moglie gli toglie il fatto di essere amato, e quando si sperimenta il fatto di non essere amato allora è l’inferno. Quest’uomo sente una morte dentro, così profonda che il primo moto (sic) è quella di ucciderla e il secondo moto, poiché il dolore che sente è mistico e terribile, piomba in un buco nero eterno e allora pensa: “Come posso far capire a mia moglie il danno che mi ha fatto?” Allora uccide i bambini. Perché l’inferno esiste. I sociologi non sono cristiani e non conoscono l’antropologia cristiana, il problema è che non possiamo vivere senza essere amati prima dalla nostra famiglia, poi dagli amici a scuola, poi dalla fidanzata e infine da nostra moglie”.

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